Archivio mensile:Ottobre 2016

Terrorismo climatico, ci risiamo

Ghiacciai che si sciolgono e sommergeranno anche l’Italia, concentrazione senza precedenti di anidride carbonica nell’atmosfera e chissà cosa accadrà, anche se certamente qualcosa di terribile. Le notizie sparate da giornali e tg negli ultimi giorni non hanno certo portato più serenità nell’opinione pubblica. Ma niente paura: quando il terrorismo psicologico da cambiamenti climatici si intensifica, significa che c’è una qualche conferenza internazionale sul clima alle porte. Sono un po’ come le campane che annunciano la messa. E infatti dal 7 al 18 novembre a Marrakech (Marocco) si svolgerà la Cop 22, ovvero la annuale Conferenza fra le parti che dovrà fare il punto sull’accordo firmato l’anno scorso a Parigi (Cop 21) ed entrato in vigore lo scorso 4 ottobre con la ratifica del Parlamento Europeo.

Mettiamoci perciò tranquilli e aspettiamoci un crescendo di allarmi e di scenari catastrofici, che saranno certi se i governi non agiscono subito, anzi prima. Del resto, siccome gli scenari si spingono avanti 50-100 anni si è abbastanza certi che non ci sarà nessuno di noi a verificare le sciocchezze che oggi vengono spacciate per verità scientifiche. Certo, oggi basterebbe rilevare quanto fossero sbagliate le previsioni date per certe 30-40 anni fa per nutrire seri dubbi sull’attendibilità degli scenari previsti oggi, ma in un clima ideologico come quello attuale è decisamente pretendere troppo da scienziati-opinionisti e giornalisti.

Guardiamo ad esempio i due allarmi di questi giorni. Il primo si riferisce all’Antartide. Dice in pratica la notizia: c’è un ghiacciaio che si sta sciogliendo rapidamente, che potrà aumentare il livello del mare di ben tre metri, tanto che un team scientifico anglo-americano è in partenza per controllare quanto sta avvenendo. E tutti già sono portati ad immaginarsi il mare alle porte di Milano nel giro di pochi anni (la nuova Milano Marittima). Ma gli abitanti di Rogoredo e Linate, che già pregustano di poter scendere in spiaggia direttamente dai loro condomini, sono destinati a rimanere delusi. In effetti la partenza della missione scientifica è prevista per il 2018 salvo complicazioni, e non sarà del tipo “Arrivano i nostri”, ma si tratterà semplicemente di una missione di studio.

Oggetto dell’osservazione è il ghiacciaio Thwaites, un blocco importante sulla costa occidentale dell’Antartide, che da qualche anno registra una lenta erosione che potrebbe nei prossimi decenni renderlo instabile. Ma non è una questione di riscaldamento globale, tanto è vero – nessuno si preoccupa di dirlo – che l’Antartide nel complesso vede una crescita dei ghiacciai. Tanto è vero che uno studio della NASA pubblicato giusto un anno fa mostra che c’è un accumulo di neve in Antartide iniziato 10mila anni fa e che compensa abbondantemente le perdite registrate in alcuni ghiacciai.

In pratica la superficie ghiacciata dell’Antartide ha conosciuto un incremento di 112 miliardi di tonnellate l’anno dal 1992 al 2001, incremento sceso a 82 miliardi di tonnellate l’anno dal 2003 al 2008. In pratica se il Thwaites e altri ghiacciai della parte occidentale registrano una perdita, la parte orientale e l’interno di quella occidentale crescono molto di più. Quindi, riponete maschera e pinne e rassegnatevi per i decenni a venire a mettervi in coda in auto per raggiungere le attuali coste adriatiche, liguri, tirreniche e ioniche.

E veniamo al secondo allarme: dice l’Organizzazione Meteorologica Mondiale che l’anidride carbonica ha ormai superato stabilmente la concentrazione di 400 parti per milione (ppm) nell’atmosfera, cosa che renderà mission impossible mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi per il 2100, come previsto dall’Accordo di Parigi. Ovviamente l’opinione pubblica è portata a pensare che 400 ppm sia una cifra abnorme che porterà conseguenze catastrofiche, anche perché l’anidride carbonica viene spacciata comunemente per un inquinante (è invece il mattone della vita, senza CO2 la vita non ci sarebbe). C’è chi, più impressionabile, sente già mancare il respiro per troppa CO2 nell’aria.

Ma anche qui si deve anzitutto tenere presente che sebbene si sia concordi nello stabilire una relazione tra CO2 e temperatura terrestre, nessuno è in grado però di definire un eventuale rapporto causa-effetto e relativo funzionamento. Non solo, mentre nessuno è in grado di dire con certezza che cosa potrà avvenire in futuro, sappiamo però per sicuro che negli ultimi 30 anni, grazie all’aumento della CO2 in atmosfera la superficie forestale sul pianeta è aumentata del 14%, un incremento che interessa tutti i paesi del mondo, dalla foresta equatoriale alla tundra. Del resto molto prima che comparisse l’uomo sulla faccia della terra, la crescita della vegetazione fu favorita da una concentrazione pari a 6mila ppm. E un esperimento fatto negli Stati Uniti (professor Sherwood Idso), ha dimostrato che aumentando da 350 a 650 le ppm di anidride carbonica, il tasso medio di crescita delle 475 varietà di piante studiate aumenta mediamente del 50%. Si potrebbe continuare per molto su questa falsariga.

Ma la questione è già abbastanza chiara: quelli che a ogni attentato terroristico islamico gridano fieri che non cambieremo i nostri stili di vita, sono gli stessi che praticano il terrorismo psico-climatico per imporci di cambiare proprio i nostri stili di vita. Non c’è dubbio che la schizofrenia sia un tratto caratteristico della nostra epoca.

Riccardo Cascioli

Fonte : http://www.lanuovabq.it/it/articoli-terrorismo-climatico-ci-risiamo-17842.htm

Nuova scossa di magnitudo 6.5, epicentro tra Norcia e Preci

Riprendo questa veloce uscita a firma Ansa, nuovo terremoto in centro italia.

Paura a Roma. Il sindaco di Ussita: “Ho visto l’inferno”. Crollata la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea a Norcia

M 6.5 – CENTRAL ITALY – 2016-10-30 06:40:18 UTC

La terra trema ancora. Scossa di magnitudo 6.5 in Umbria, epicentro tra Norcia, Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera. Il terremoto è stato a 10 chilometri di profondità.

La scossa è stata avvertita fortissima in tutto il centro Italia ma anche lungo ttutto lo stivale, da Bolzano alla Puglia.

‘E’ crollato tutto, vedo colonne di fumo, e’ un disastro, in disastro!”. Lo dice il sindaco di Ussita, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 26 ottobre, Marco Rinaldi, dopo l’ultima forte scossa. ”Dormivo in auto, ho visto l’inferno…”

“E’ venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi”. Così il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci dopo l’ultima scossa di magnitudo 6.1. “Per fortuna che erano zone rosse – aggiunge -. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando. Adesso stiamo andando in giro per le frazioni per vedere quello che è successo”.

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Continua … qui :

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/10/30/terremoto-oggi-nuova-scossa-di-magnitudo-6.1-epicentro-tra-norcia-e-preci_ba5f3d9b-0a35-46c3-b4db-9a63e584cadf.html

Cina, prima rete satellitare per lo studio dei terremoti con tecnologia italiana

Fra un anno il lancio del primo apparecchio con nove strumenti testati e in parte costruiti dal nostro Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Esiste infatti una correlazione fra variazioni nello spazio attorno alla Terra e sismi

ROMA – Un anno ancora, poi nascerà la prima rete di satelliti dedicata allo studio dei terremoti. Meglio: allo studio di quelle correlazioni fra la variazione del flusso di particelle e dei campi elettromagnetici che si verificano nella magnetosfera attorno alla Terra prima e dopo gli eventi sismici. La speranza è di riuscire a prevederli con alcune ore di anticipo. Il progetto prenderà il via il primo agosto del 2017 con il lancio del China Seismo-Electromagnetic Satellite, satellite cinese ad alta concentrazione di tecnologia italiana. Ne seguirà un secondo nel 2019 e se i risultati saranno incoraggianti, cosa tutta da verificare, ne arriveranno altri fino a formare una costellazione di apparecchi orbitanti capaci di tenere sotto controllo il pianeta. Ci stanno lavorando da un lato la China National Space Administration (Cnsa) e la China Earthquake Administration (Cea), dall’altro l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

“Il legame fra terremoti e variazione del flusso delle particelle nello spazio è stato notato dai russi sulla stazione spaziale Mir negli anni Novanta”, racconta Marco Casolino, primo ricercatore all’Infn di Tor Vergata di Roma, che ha seguito il progetto nella sua fase iniziale. “Registrarono un amento del flusso di raggi cosmici circa cinque ore prima dei terremoti di maggiore rilevanza. Non è un rapporto di uno ad uno, ma c’è una ricorrenza statistica significativa”. Significativa al punto da spingere l’Infn di Roma e Perugia a indagare ancora attraverso il satellite americano Sampex della Nasa. E anche in quel caso la relazione fu provata. Una proposta per un satellite interamente dedicato allo studio dei terremoti venne avanzata alla nostra Agenzia spaziale, ma non ebbe seguito. A differenza di quella dei francesi. Il Demeter del Centre national d’études spatiales (Cnes) entrò in orbita nel 2004. Non era ottimizzato per lo studio delle particelle, ma confermò le relazioni fra fenomeni nello spazio e quelli sismici. “Hanno avuto la nostra stessa idea –ricorda Casolino- puntando però su strumenti diversi focalizzati sulla parte elettromagnetica”.

In Cina, dove i terremoti sono all’ordine del giorno, hanno quindi pensato di partire da queste esperienze e tentare di realizzare un sistema con struemntazione completa a 360 gradi di prevenzione dall’alto che si integri con la raccolta di dati complementari presi a terra. Cambiare prospettiva partendo dallo spazio ha i suoi vantaggi, sostengono a Pechino dove in questi giorni ci sono i colleghi di Casolino coinvolti nell’esperimento. Permette di controllare aree del pianeta enormi e di usare altri dati rispetto a quelli tradizionali. I nove strumenti a bordo del satellite cinese Cses 01 sono stati testati a Tor Vergata e alcuni costruiti direttamente in Italia. Si parte dalla “semplice” osservazione, ma l’ambizione è di andare oltre. Nessuno si sbilancia su questo fronte, a Pechino come a Roma metteno le mani avanti. Resta il fatto che in Cina abbiano deciso di investire milioni di dollari nel progetto coinvolgendo l’Italia. Con benefici immediati per tutti. Per contratto i dati raccolti dai satelliti cinesi saranno accessibili qui da noi come nel resto del mondo.

Fonte : http://www.repubblica.it/scienze/2016/08/25/news/china_seismo-electromagnetic_la_prima_rete_satellitare_per_lo_studio_dei_terremoti_con_tecnologia_italiana-146603902/

Nowcasting solare finesettimanale

Veloce aggiornamento solare del finesettimana. Dopo una settimana trascorsa all’insegna di vari disturbi geomagnetici (causa del continuo passaggio fronte Terra di molteplici buchi coronali), continua la lenta discesa dell’attività solare. Una discesa, che come tutti voi starete osservando, sta assumendo dei connotati decisamente pigri. La traccia del flusso solare degli ultimi mesi parla chiaro.

Ci troviamo di fronte ad una fase discendente del ciclo solare SC24 con una scarsa presenza di manifestazioni EM (regioni solari, flare o CME). Adesso il flusso solare corretto si attesta su un valore pari a 77. Al momento, fronte Terra, troviamo solamente una piccola regione in formazione, mentre : raggi X, vento solare e altri parametri si stanno portando nuovamente in flat line.

La mia persona, al momento, non ha argomentazioni o osservazioni nuove da aggiungere. Ci sarebbe l’assimetria (della quale abbiamo già parlato nei precedenti post) fra gli emisferi che sta continuando ad essere presente, per il resto (il qui presente) non osserva nulla di nuovo o particolari evoluzioni occorse nelle ultime settimane.

Se qualche utente del blog trova, argomentazioni o osservazioni interessanti da riportare, che si faccia avanti…

Buon fine settimana,

Michele


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