Il Minimo Solare è terminato……oppure no? (PRIMA PARTE)

Premessa

L’articolo cerca di riepilogare gli elementi oggettivi (per quanto possibile) evidenziati nel corso dei mesi di ripresa dell’attività dopo lo scorso agosto 2009, terminato, come noto, interamente “spotless”.

Non affronta volutamente questioni più controverse, concernenti il comportamento della dinamo solare, i buchi coronali e gli allineamenti planetari. Queste potranno e, anzi, credo saranno oggetto del dibattito successivo all’articolo, soprattutto da parte dei forumisti più preparati su questi argomenti.

Introduzione

Circa 7 mesi fa, il Sole reduce da un intero mese senza macchie (agosto), con tutti gli indici di attività al minimo, dunque in piena quiescenza. Allora tutti ci chiedevamo quando il Sole avrebbe ripreso la sua attività e come, ovvero se in modo rapido e brusco, oppure lento e graduale.

Ebbene, da allora abbiamo assistito ad alcune importanti novità: sono ricomparse un certo numero di macchie, prima di modesta dimensione, poi sempre più grandi e durature; inoltre, alcuni parametri dell’attività solare sono cresciuti in modo notevole, parallelamente con lo sviluppo di macchie sempre più grandi e frequenti.

Dunque il Sole è in ripresa? Si tratta di una ripresa impetuosa o lenta ? E, considerando il suo comportamento ciclico, per quando possiamo attenderci il prossimo massimo di attività ? E si tratterà di massimo forte, come quelli immediatamente precedenti, o debole, ad esempio come quelli ottocenteschi? E quanto ? E, ancora una volta, quali saranno, o sono già, le implicazioni climatiche di questo comportamento ?

Per provare a rispondere a tutte queste domande, occorre esaminare gli elementi che suggeriscono una ripresa dell’attività solare e quelli che invece lasciano spazio a qualche perplessità. Infine, diamo un’occhiata ad eventuali implicazioni climatiche, anche se per ora solo ipotizzabili, e proviamo a trarre qualche conclusione.

La ripresa: le sue caratteristiche

  1. La numerosità, la durata ed la dimensione delle macchie apparse da Settembre ad oggi, non sembrano lasciare spazio a dubbi: il minimo sta terminando ed il Sole ha iniziato il percorso che lo porterà al prossimo massimo (Fig. 1). Le macchie, nel corso di questi ultimi mesi, si sono susseguite con pochi intervalli “spotless”, con numerosità, e dimensioni crescenti (si vedano in proposito le rubriche sull’attività solare degli ultimi mesi del 2009 e dei primi mesi del 2010), durature e dotate di una notevole attività (i cosiddetti “flare” o brillamenti), tali insomma da non dare adito a possibili interpretazioni circa l’evidente fase di uscita dal profondo minimo nel quale il Sole si è trovato per tre anni e mezzo.

Fig. 1 il grafico prospettico che descrive la possibile evoluzione del ciclo 24. La linea spezzata a sinistra rappresenta la misura dell’andamento medio mensile delle macchie solari, la linea blu è la media rispetto ai punti della spezzata. La linea rossa sulla destra rappresenta l’ipotesi di evoluzione futura del ciclo.

2. Inoltre, alle macchie si sono accompagnati un buon numero di brillamenti (o “flare”), alcuni di intensità rilevante (classe M e persino X, cioè tra le più elevate nella scala di misurazione), anche rispetto a quelli osservati nel corso del massimo precedente (Fig. 2 sotto).

  1. Fig. 2 il gruppo di macchie classificato come NOAA 1045 ha prodotto un brillamento (flare) notevole, di classe alta (M, in una scala che comprende A, B, C, M ed X ed in cui la distanza tra ciascuna lettera è pari ad un ordine di grandezza; l’intensità è espressa in watt/m2)

3. Anche il solar flux (radiazione alla lunghezza d‘onda di 10,7 cm) è cresciuto progressivamente, al crescere delle macchie, da minimi pari a 66-67 fino a punte di oltre 90. La sua media è invece cresciuta dal valore di 69 di Agosto 2009 fino ad oltre 78,5 di Gennaio 2010 e 83,5 di Febbraio. (Fig. 3)

Fig. 3il grafico descrive l’andamento del solar flux nel corso del 2009 e dei primi due mesi del 2010. Risulta evidente la ripresa da settembre 2009.

Gli elementi dubbi

Il primo elemento, diciamo così, “dubbio” riguarda proprio le nuove macchie, ovvero il loro campo magnetico. In un articolo apparso su NIA l’anno scorso (Coelum 131) si era descritta la teoria degli studiosi Livingston e Penn, basata sulle osservazioni del campo magnetico delle macchie effettuate dai primi anni 90 fino a Febbraio 2009: le macchie presentavano un campo magnetico in progressiva riduzione, grosso modo lineare (Fig. 4). Tale riduzione, secondo i due studiosi, se proseguisse ancora per alcuni anni, presumibilmente comporterebbe la pressoché totale scomparsa delle macchie verso il 2015 circa. Ebbene, le macchie apparse da Settembre all’inizio di Gennaio oggi paiono confermare la teoria di Livingston e Penn (si veda in proposito il sito del ricercatore indipendente Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/Livingston%20and%20Penn.png). Rimane il dubbio circa le conseguenze di una eventuale futura scomparsa delle macchie, anche se il sospetto di un conseguente ingresso del Sole in un prolungato periodo di quiescenza appare senz’altro legittimo.

Fig. 4 il progressivo decremento dell’intensità del campo magnetico delle macchie, osservato da Livingston e Penn dal 1990 fino a Febbraio 2009 non si è arrestato nemmeno con la ripresa dell’attività solare, in corso da Settembre 2009. La linea decrescente (le misure sono state effettuate fino a Gennaio 2010) rappresenta una media delle osservazioni compiute dai primi anni 90 fino ad oggi.

Un altro elemento che suscita qualche perplessità è costituito dalla comparsa a novembre, nel giro di qualche giorno, di due regioni attive a polarità magnetica invertita rispetto a quella tipica delle regioni appartenenti al ciclo 24. Una di queste è stata classificata come NOAA 1030 ed è apparsa nell’emisfero settentrionale. L’altra invece, comparsa brevemente e debolmente nell’emisfero meridionale, non ha ricevuto alcuna classificazione. Entrambe hanno prodotto piccole macchie. (Fig. 5). Una terza regione attiva a polarità invertita, la NOAA 1047, con una piccola macchia al suo interno, è comparsa nell’emisfero meridionale l’8 febbraio pochi gradi a sud dell’equatore solare.

David Hathaway, noto studioso NASA dell’attività solare, nel luglio 2006 commentò la comparsa di una macchia corrispondente ad una regione a polarità invertita come il probabile annuncio dell’imminente inizio di un nuovo ciclo solare (allora però il 23 stava terminando e si attendeva l’inizio del ciclo successivo, il 24 appunto).

Ora qual è il significato di queste tre regioni attive a polarità invertita? Si tratta di semplici “residui” del vecchio ciclo 23, ormai ufficialmente terminato, comparsi nuovamente dopo mesi di assenza ? Qualche studioso ha di recente stimato come “fisiologico” il 3% circa di macchie a polarità invertita, in fase ascendente verso un massimo. Un numero limitato di regioni attive a polarità inverta era in effetti comparso in nei primi anni del ciclo 23. Però quelle viste negli ultimi mesi non sono un po’ troppe, per costituire una quantità “fisiologica” ?

Fig. 5nella prima immagine, il magnetogramma SOHO, in basso vicino al bordo sinistro dell’immagine è visibile la regione attiva a polarità invertita comparsa l’8 febbraio. Nella seconda immagine, il cosiddetto “continuum”, nella medesima posizione è visibile la piccola macchia corrispondente.

(fine prima parte)

FABIO 2

52 pensieri su “Il Minimo Solare è terminato……oppure no? (PRIMA PARTE)

  1. Infatti. già nell’articolo che avevo scritto a Settembre per Coelum, facevo notare come, dal 2006 ad allora, le previsioni della NASA fossero notevolmente cambiate: intensità quasi dimezzata, massimo spostato in avanti di 3 anni.
    E non sono affatto certo che le correzioni siano finite…….

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  2. Si un”aggiustatina di qua un”altra di la…. ma cose una lotteria questa? Ma andiamo…. un ente serio e stimato come il NOAA.

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  3. Io non sarei troppo severo nei confronti di chi formula previsioni così difficili e al tempo stesso doverose.

    Volendo sempre credere alla serietà ed alla buona fede di quegli studiosi, mi rendo conto di quanto sia difficile prevedere fenomeni ancora poco conosciuti, nella loro genesi e nel loro sviluppo. Non basta disporre di grafici, pur accurati, di attività solare dei secoli (ma anche dei millenni) passati per prevedere il futuro prossimo con sufficiente accuratezza.

    Inoltre, ci sono, probabilmente, alcune variabili non ancora ben considerate, oppure ignorate del tutto (perchè finora non note):
    ad esempio,
    l’allineamento planetario prossimo potrebbe davvero influenzare l’attività solare? Di certo è un elemento dalle conseguenze tuttora pressochè sconosciute, anche se su questo blog qualcuno ha ricordato che anche all’inizio del minimo di Maunder ve ne fu uno;
    l’eventuale influenza di altri corpi celesti (nebulose di polveri attraversate dal Sistema Solare), è tuttora un incognita, può avere degli effetti.

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  4. Grazie Simon, soprattutto per averlo pubblicato dopo aver “stuzzicato” i forumisti con una serie di gustosi “antipasti” 🙂

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  5. Che ti avevoo detto io??? 😉

    Inizia a prendere seriamente la proposta che ti ho fatto in pvt, perchè tu hai la stoffa!

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  6. Ti ringrazio, ci penso.
    Però un conto è scrivere un articolo, che magari piace pure ai forumisti e ne stimola la discussione, altro è invece scrivere molti articoli e rubriche, se non quotidiani almeno con frequenza settimanale. Nel giro di qualche settimana possono mancare gli argomenti.

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  7. Interesting article Fabio. I am not convinced on the L&P theory, today 1057 has a darkness ratio reading of 77%. This is getting close to the contrast figures of 2005. L&P have missed measuring all the major solar events this year…. I think it can be done better. The Sun is heading towards solar max. Even during a grand minimum an upslope is predicted.

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  8. Thanks Goeff, I just tried to summarize the main events occurred since last September.
    About L&P, I am waiting for news, i don’t know whether they are still measuring sunspot magnetic fields; some weeks ago I read a comment of Leif Svalgaard (maybe on wattsupwiththat) who said that Livingston (or Penn, i don’t remember) was still working on those measures.
    We’ll see……

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  9. Ti ringrazio Sand, non so quando Simon intenda pubblicare la seconda parte, se domani o lunedì.
    In effetti, un minimo adesso non mi parrebbe un’eresia, ci sono alcuni elementi che congiurano a favore di una fase di una “pausa” relativamente lunga:

    l’attività molto intensa dagli anni 30-40 del ‘900 fino ai primi anni del nuovo secolo,
    alcune analogie tra il comportamento recente del Sole e quello osservato nel corso dei minimi e dei massimi ottocenteschi e, persino, all’avvio del minimo di Dalton,
    le “anomalie” tante volte descritte da alcuni forumisti (penso ad Ale, ma anche ad altri).

    Aspettiamo e vediamo, sono convinto che entro la fine dell’anno si sarà ben compreso il destino del ciclo 24, cioè se sia definitivamente decollato o se sia “imballato”.

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  10. Per come si sta comportando il sole è normale essere confusi, sta passando sopra ad ogni previsione fatta senza curarsene….

    Sia chiaro, il sole se ne frega delle previsioni XD

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  11. OT
    Se si vuole fare una critica occorre entrare nel merito, quindi se si vuole per esempio contestare i dati GISS occorre partire da questi studi che hanno stabilito un metodo:
    http://pubs.giss.nasa.gov/docs/1987/1987_Hansen_Lebedeff.pdf
    http://pubs.giss.nasa.gov/docs/1999/1999_Hansen_etal.pdf
    spero sia interessante sapere come vengono realizzati i dati globali..
    e ricordiamoci sempre che non esistono solo le stazioni a terra..ma ci sono i dati satellitari..La cosa è più complessa..
    buona serata a tutti

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  12. Complimenti davvero bel il bel POST!!!
    Come più volte ho detto occorre davvero avere pazienza e fare tesoro dei dati accumulati sulle AR qui su NIA!!! Oggi 500 totale di area???
    stessa area, anche di più di:
    http://www.solar.ifa.hawaii.edu/ARMaps/Archive/2000/20000111.1632_armap.gif
    E quindi che dire??? Guardate la latitudine delle AR, anche nel 2000, a due mesi dal SOLAR-MAX del SC23 le latitudini erano sopra i 12 gradi!!!!
    ALE

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  13. Ciao Ale, la 1057 è data a 16 N come la 1056… (anche se la 1056 a me sembrava più bassa…)

    vediamo a che latitudine sarà la 1059 nel sud emisfero

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  14. Intanto voglio sottolineare la comparsa di una intensa Faculae di ciclo25 sul sud emis ad alta latitudine:
    http://sohowww.nascom.nasa.gov/data/realtime/mdi_mag/512/latest.jpg
    Si capisce che è “originale” per 2 motivi:
    1) L’alta latitudine appunto;
    2) Il Vettore Trail-Loco perpendicolare all’Equatore solare;
    Si vede molto bene la discreta brillanza nell’EIT-284 e 304 nonostante il campo magnetico davvero modesto!!!
    Sono comunque tutti segnali che il Sole ci manda!!!
    ALE

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