Gli esperimenti di Birkeland -Terella- e la loro importanza per la moderna sinergia di laboratorio e lo studio dei plasmi – 2° parte –

Origine e significato dell’ipotesi delle aurore & evoluzione di esperimenti ed idee

Quando Birkeland tornò in Norvegia durante l’estate del 1895 si interessò molto ai gas di scarico. Un campo di ricerca molto popolare in quel momento.

Birkeland ottenne una posizione presso l’università, a l’età di 28 anni, e nell’autunno del 1895 fondò un laboratorio per la ricerca sui gas di scarico.

Cominciò anche a preparare un corso dal titolo “Esperimenti sui gas di scarico” con inizio previsto nel mese di febbraio 1896. Nel Gennaio 1896 tutti i giornali del mondo riportarono la notizia circa la scoperta dei nuovi raggi X fatta da WC Rontgen in Germania. A Christiania Birkeland commentò questa notizia con articoli sui giornali. Meno di un mese dopo che Rontgen effettuò la sua dimostrazione pubblica, Birkeland realizzò una dimostrazione dei raggi X per un gruppo di ingegneri, fisici e medici.

Il 23 marzo, effettuò una performance pubblica, dove cercò di replicare artificialmente la luce del nord in un tubo a gas di scarico, rilasciando aria incandescente in strisce come l’Aurora, tramite influenza magnetica nei raggi catodici.

Nell’aprile 1896 pubblicò un articolo, dove  descriveva diversi esperimenti con gas i di scarico. La carta trattava, lenti magnetiche,  spettri magnetici. In alcuni suoi esperimenti è stato in grado di focalizzare i raggi catodici di magneti esterni, della dimensione di un punto di un ago sul lato interno della parete di vetro. In questo modo alcune scritte possono essere incise sul vetro. Birkeland era in grado di scrivere le sue iniziali, Kr. B. all’interno dei suoi setup.  I tubi di scarico utilizzati per questi esperimenti sono riportati nella figura n°2.

Figura 2: (a) La prima produzione di un aurora artificiale nel Marzo 1896. (b) Il set-up utilizzato da Birkeland per scrivere le sue iniziali sul vetro per mezzo di raggi catodici.

Questi risultati in sé sono molto importanti, ma le conseguenze di più ampia portata di questo lavoro sperimentale sono contenute nelle deduzioni tratte nell’ultimo paragrafo:

“.…diverse volte è stato descritto il fenomeno, che mostra che i raggi catodici sono attirati verso un polo magnetico. Questa osservazione è considerata di interesse nella connessione con la teoria dell’Aurora Boreale. Paulsen, il meteorologo danese, ritiene che l’Aurora Boreale è dovuta alla fosforescenza dell’aria dovuta ai raggi catodici nei più alti strati dell’atmosfera. La difficoltà maggiore in questa teoria è stata quella di spiegare perché questi fenomeni sono limitati ad una zona che circonda il polo magnetico della terra. Dopo quanto detto sopra, si può ritenere che i raggi sono attratti dal polo magnetico della terra, e che in qualche modo l’energia deriva dal sole. Quest’ultima ipotesi è almeno supportata dal fatto delle variazioni diurne delle luci del nord, ed ai cambiamenti ciclici che corrispondono, con un periodo di 11anni, alla massima attività solare.…”

L’ipotesi di cui sopra non era del tutto nuova, anche se era in concorrenza con una quantità di altre stravaganti idee colorate circa l’origine del aurora. A tal proposito nel 1878 H. Bequerel suggerì che le particelle fuoriuscite dalle macchie solari fossero guidate dal campo magnetico terrestre nella zona aurorale. Un’idea simile fu proposta anche da E. Goldstein. Ciò che distingueva l’ipotesi di Birkeland dalle altre è che questa venne realmente supportata da esperimenti controllati. Questo ha reso la sua idea più di una spiegazione a proposito di tale fenomeno. Si trattava di un’ipotesi formulata grazie all’immediata prova sperimentale, e questo, per i due decenni a seguire, lo ha guidato attraverso ciò che forse era il programma mondiale di osservazione sperimentale più esteso al mondo in questo campo. Nei primi anni successivi alla formulazione dell’ipotesi aurorale Birkeland ha condotto vari esperimenti di laboratorio sui raggi catodici e sul magnetismo. Ha avuto numerose pubblicazioni su questo argomento, ma stava anche studiando le macchie solari e i fenomeni cosmici.  Birkeland più tardi scrisse con orgoglio e con grande soddisfazione che JJ Thomson, nella sua carta classica sulla natura dei raggi catodici del 1897, aveva preso alcune delle sue scoperte di questo periodo come un punto di partenza per dimostrare che l’atomo non è la più piccola unità di materia. Birkeland, che divenne professore nel settembre del 1898, intraprese una campagna per ottenere un osservatorio per gli studi aurorali da realizzare sul monte Haldde, nei pressi di Alta nel nord della Norvegia. Il Governo norvegese ha finanziato la somma, e Birkeland e un assistente si trasferirono in una capanna di osservazione sulla cima della montagna durante l’inverno 1899-1900. I risultati di questa spedizione sono descritti nel libro “Expedition Norvegienne 1899-1900”. Questo libro, pubblicato nel 1901, ha anche un capitolo sugli esperimenti con i gas di scarico effettuati nel laboratorio di Christiania. Uno dei molti esperimenti descritti in questo libro è un set-up che mostrano fenomeni spettacolari a causa di azioni elettrostatiche. Birkeland era in grado di guidare gli scarichi visibili verso la parete di vetro mettendo il suo dito all’esterno. Una dinamica non diversa dalle moderne “palle di plasma” realizzate per decorazioni.

Ha anche descritto esperimenti con un tubo di scarico sferico posto sulla sommità di un grande elettromagnete, e con l’anodo posto al centro del tubo. Con questa disposizione fu in grado di creare alcuni scarichi di incantevole bellezza. Egli concluse questo esperimento con la seguente frase:

“…. Le bande prodotte presentano quindi una tale analogia con le bande aurorali, che quando sono stato testimone di questo esperimento, senza ombra di dubbio, ho visto la prova che i due fenomeni sono fortemente correlati….”

Con questo esperimento l’attività di laboratorio di Birkeland termino. Dopo quattro anni di duro lavoro con i tubi classici a gas di scarico, studiando i raggi X, l’influenza sui raggi catodici da magneti e gli scarichi che ricordano l’Aurora Boreale, passò ad una nuova serie di esperimenti. Durante le scrupolose osservazioni in cima alla montagna ottenne nuove e grandi idee.

Nel mese di ottobre 1900, la rivista norvegese di ingegneria elettrica, “Elektroteknisk Tidsskrift“, pubblicò una nota intitolata “The Expedition Auroral“. Carta che conteneva una breve descrizione della seconda spedizione di Birkeland verso l’Artico. Birkeland era tornato a Christiania e aveva già fatto alcuni nuovi esperimenti con un “elettromagnete sferico“.

B. voleva provare alcuni particolari della sua teoria aurorale, sulla base delle recenti osservazioni fatte durante la spedizione. Nei due set-up di gas di scarico, ha prodotto risultati che gli hanno permesso di interpretare come gira la corrente intorno ad una sfera metallica verniciata con materiale fosforescente, con all’interno un elettromagnete. Le sfere in ogni caso simulano la Terra con il suo campo magnetico.

Le correnti sono state create con una scarica a catodo freddo tra elettrodi nel tubo, e sono viste nella Terrella come illuminazione della vernice fosforescente e come cunei di luce con i raggi incorporati nei gas rarefatto. Vedeva due anelli di luce stretti attorno ai poli della
sfera e questo è stato interpretato come una aurora in miniatura. Le osservazioni sull’artico contenute e combinate con queste esperienze di successo sono state per Birkeland un grande passo verso una verifica della sua ipotesi aurorale. Nel libro della spedizione, che è stato pubblicato la primavera successiva, c’è un capitolo che descrive in dettaglio questi esperimenti. Più tardi chiamò l’elettromagnete sferico Terrella (piccola Terra :smile:) con i piccoli magneti o calamite usati come modelli di Terra nel XVI secolo da William Gilbert (1540-1603), e descritti nel libro “De Magnete“. L’idea di utilizzare una sfera magnetizzabile in un gas di scarico ha aperto un nuovo grande campo di ricerca per Birkeland. Quasi tutti i suoi futuri esperimenti di fisica si concentreranno su questa Terra in miniatura. Negli anni 1900-1913 usò molte Terrella per scopi diversi, che variano per dimensioni e costruzione. Oltre a studiare l’aurora artificiale usò la Terrella per la simulazione dei fenomeni solari, le comete e gli anelli di Saturno. ( nelle prossime parti 😎 )

Figura 3: Questa simulazione di “anelli di luce equatoriale” sono state eseguite nel primo tubo di vetro da 12 litri, Terrella da 10 cm. L’intero setup è stato eccitato con  una macchina ad induzione da 6000 V e con una Terrella calamitata con corrente a 10 A. In questo esperimento, creò la scarica tra un catodo (sinistra) e un anodo separato (in alto a sinistra). Poiché non è stato creato uno schema circuitale, il potenziale della superficie della terrella non è noto.

Simone Becuzzi

Fine 2°parte

21 pensieri su “Gli esperimenti di Birkeland -Terella- e la loro importanza per la moderna sinergia di laboratorio e lo studio dei plasmi – 2° parte –

  1. Birkeland era una grande e diffondere i loro esperimenti di laboratorio fatto molto bene e aiuta a escludere le idee sbagliate che abbiamo avuto finora circa la vera natura di come l’universo: L’Universo Elettrico.
    Chi, ma può rispondere alla domanda sul perché la Terra ruota. Nessun astronomo può. Perché Birkeland noi scoperte oggi conosciamo come la Terra ruota come fa un motore omopolare elettrico.

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  2. Giurfa hai mai sentito il termine “principio di conservazione del moto angolare”?
    Mantiene il moto “non rettilineo” della nube primordiale da cui si formò il Sistema Solare.

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  3. La 1476 con un area pari alla 1429 non riesce a far salire i livelli di attivita’ magnetica: un segnale molto chiaro del decadimento del ciclo 24.Amici a presto con un nuovo articolo:forse domani,forse venerdi.Decidera’ l’amministratore.Vi aspetto numerosi.Giorgio :Solar_Region_Summary: 2012 May 08
    # Region Location Sunspot Characteristics
    # Helio Spot Spot Mag.
    # Num Lat.,CMD Long. Area Extent class count class
    1470 S19W68 284 30 2 CRO 2 B
    1471 S22W60 277 120 5 CSO 3 B
    1474 N14W13 229 10 0 AXX 1 A
    1476 N11E35 181 940 17 FKC 33 BGD
    1477 S22E73 144 60 3 HSX 1 A

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  4. giorgio :

    La 1476 con un area pari alla 1429 non riesce a far salire i livelli di attivita’ magnetica: un segnale molto chiaro del decadimento del ciclo 24.Amici a presto con un nuovo articolo:forse domani,forse venerdi.Decidera’ l’amministratore.Vi aspetto numerosi.Giorgio :Solar_Region_Summary: 2012 May 08
    # Region Location Sunspot Characteristics
    # Helio Spot Spot Mag.
    # Num Lat.,CMD Long. Area Extent class count class
    1470 S19W68 284 30 2 CRO 2 B
    1471 S22W60 277 120 5 CSO 3 B
    1474 N14W13 229 10 0 AXX 1 A
    1476 N11E35 181 940 17 FKC 33 BGD
    1477 S22E73 144 60 3 HSX 1 A

    Eh si caro Giorgio, ciclo 24 andato e scommessa persa…

    ps.complimenti per l’articolone!!!! 😉

    Simon

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  5. Mia immaginazione? Ottimo Giurfa, andiamo avanti così… la tua invece è realtà, vero? La Terra è una pila!
    Approposito, io non faccio questi sogni… e direi che è il caso che moderi un po’ i termini!
    Pietre morte? Lo sai cosa scrivi oppure spari i termini tanto per sparare?

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  6. Questa l’ho ripresa alle 11.46 ora locale…effettivamente, mi aspettavo di più da questa macchia. Anche nella banda dell’h-alpha l’attività della macchia non è così sostenuta come mi aspettavo… spero vi piaccia.

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  7. ice2020 :ragazzi, l’articolo di giorgio che io ho già letto è una vera bomba magnetica!!!!
    Simon

    Io e Giorgio siamo sempre stati in “sintonia” riguardo al tema Sole… sono curioso di leggere il suo nuovo lavoro anche se ho già una “mezza” idea al riguardo 😉
    A proposito, approfitto per un OT “redazionale”: Giorgio, se riesco ed il lavoro non continua ad annichilire i miei sforzi, entro la fine della settimana ti passo una prima parte del lavoro sullo sfasamento degli emisferi….
    Bruno

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  8. ice2020 :ragazzi, l’articolo di giorgio che io ho già letto è una vera bomba magnetica!!!!
    Simon

    Simon anticipami qualcosa 😆 😆

    A parte gli scherzi, come andiamo dicendo da molto tempo, il problema del nostro sole e quello di non avere la forza magnetica che ha origine nella dinano. Questo lo si nota bene dalle macchie che genera, anche se alcune hanno sviluppo in termini di ampiezza, non altrettanto lo si può dire in potenza!!
    Questo è il segnale di poca organizzazzione magnetica della stella!
    Credo inoltre che il meglio di se questo ciclo lo abbia già dato.

      (Quote)  (Reply)

  9. enzor :

    ice2020 :ragazzi, l’articolo di giorgio che io ho già letto è una vera bomba magnetica!!!!
    Simon

    Simon anticipami qualcosa :lol: :lol:

    A parte gli scherzi, come andiamo dicendo da molto tempo, il problema del nostro sole e quello di non avere la forza magnetica che ha origine nella dinano. Questo lo si nota bene dalle macchie che genera, anche se alcune hanno sviluppo in termini di ampiezza, non altrettanto lo si può dire in potenza!!
    Questo è il segnale di poca organizzazzione magnetica della stella!
    Credo inoltre che il meglio di se questo ciclo lo abbia già dato.

    Dai concetti che hai scritto, sembra quasi che tu abbia letto l’articolo di giorgione!

    ma altro nn aggiungo! 😉

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  10. @ice2020

    Ahah…no, non l’ho letto, ma io è Giorgio la pensiamo allo stesso modo sulla pochezza di questo ciclo 24 rispetto a quelli che lo hanno preceduto.
    L’unica cosa che ho sempre detto è che non ero in accordo con Giorgio era questa ripresa repentina e potente di maggio giugno, tale da far pensare a indici da record per questo ciclo. 😉

      (Quote)  (Reply)

  11. enzor :

    ice2020 :ragazzi, l’articolo di giorgio che io ho già letto è una vera bomba magnetica!!!!
    Simon

    Simon anticipami qualcosa
    A parte gli scherzi, come andiamo dicendo da molto tempo, il problema del nostro sole e quello di non avere la forza magnetica che ha origine nella dinano. Questo lo si nota bene dalle macchie che genera, anche se alcune hanno sviluppo in termini di ampiezza, non altrettanto lo si può dire in potenza!!
    Questo è il segnale di poca organizzazzione magnetica della stella!
    Credo inoltre che il meglio di se questo ciclo lo abbia già dato.

    ANTICIPAAAAAAAAAAAA!!!

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  12. @ice2020
    Grazie Simon,credo lo faccia lunedi’.Ho mantenuto la promessa.Volevo aspettare giugno,ma visto come gira si puo’ gia’ anticipare.Michele mi ha detto lunedi.

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  13. @enzor
    e’andata male in questo mese solo per il fatto che ormai il ciclo sta collassando molto piu’ velocemente di quanto si potesse pensare,se no ci sarebbero stati i fuochi d’artificio.Fidati di me.Aspettavo questo momento da tempo.Febbraio e’ stato il campanello d’allarme.Alla fine meglio cosi’.

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