Archivi giornalieri: 13 Febbraio 2010

Direi che la questione SOLE debba ripartire da qui!

Ma non vedete che le AR si gonfiano e generano Spot quando passano in un ristretto spicchio di Sole di fronte al quale ci siamo noi Terrestri con le nostre sonde?
La 1045 ha fatto così e ora è in decadenza, la 1046 sta gonfiandosi ache lei…
La 1047 NO, è una spot di ciclo dispari!!!!
Guardate Voi stessi e confermatemelo!!!!
Lo spiccho in questione nn è niente altro che la proiezione degli angoli in intersezione delle congiuungenti di Giove e Saturno con il centro di massa del Sistema Solare!!!!
Lo spicchio si chiude, e questo è un dato di fatto, sarà completamente chiuso entro giugno!!!!
Li vedremo se i due Giganti imporranno la loro legge, ricordo che i loro GMF sommati sono circa 22 volte quello solare!!!!”

Su questo intervento del nostro Ale che ho ripescato in un passato articolo, potrebbe essere racchiusa la teoria verso cui Niroma ha speso la sua, ahimè carriera professionale, senza dimenticare i mitici laori di Landsheidt ovviamente…

Come ci dice il nostro Ale è chiaro ormai da tempo che le macchie partono fiacche nel limbo orientale e man mano che si spostano verso l’ormai arcinoto recinto di carrington crescono per poi regredire nuovamente!

So che L. Nitopi sta lavorando ad un sistema per dimostrare se questa è solo una nostra sensazione (basata comunaque sull’osservazione, nel senso che fateci caso, ma succede sempre così) o c’è davvreo qualcosa di più veritiero!

Noi non siamo scienziati, o almeno tranne Ale, il sotoscritto e la stragrande maggioranza dei lettori NIA siamo più che altro dei semplici appassionati che abbiamo però il coraggio di dire le nostre idee, giuste o sbagliate che siano!

Qui non si fanno previsioni, ma solo ipotesi!

Aspettando chiarimenti dal nostro ale, l quale chiederei pubblicamente che appena ha un pò di tempo si cimentasse a scriverci un bel articolo sulla questione in essere, collaborando anche conLuca Nitopi ad elaborare e perfezionare il suo nuovo sistemino!

Avanti così ragazzi, stiamo crescendo sempre più, e in barba ai detrattori!

Inoltre questa ennesima regione a polarità invertita (alla faccia del 3% di possibilità), che sta perdurando incostastata nel sud emisfero,la vogliamo far passare già innosservata come stanno facendogli americani?

http://solarcycle24com.proboards.com/index.cgi?board=general&action=display&thread=1066

Simon

La temperatura (seconda parte)

Nello scorso articolo…

…ho volutamente seminato il dubbio.

Siamo sicuri che le misure utilizzate nelle valutazioni climatologiche siano le piu’ corrette?

Che misurare la temperatura della superficie dei mari mi dia una informazione sul calore che tutto il mare contiene (dalla superficie a 10 Km di profondità? Che misurare la temperatura delle masse d’aria mi dica quanto “calda” (o “fredda” …) stia diventando la terra (intesa come “terreno”….. sotto i 25 km la Terra e’ ben piu’ calda di quanto ogni seguace dell’AGW possa temere)…?

Ovviamente la mia risposta è NO… Le misure di temperatura di cui disponiamo sono buone – ottime – per la meteorologia, scienza molto piu’ antica di quanto si pensi.

Le prime reti di rilevamento sono state concepite nell’800 quando si cominciarono a tentare le prime previsioni. So che gran parte dei metodi numerici per la soluzione delle equazioni del moto dei fluidi risalgono a quell’epoca e ai primi del ‘900… Allora non c’erano i PC, ma il problema era affrontato da squadre di persone…

Ogniuno calcolava (regolo e tavole dei logaritmi) cosa accadeva nella “sua” cella e passava il risultato (su un foglio di carta…) ai vicini…. Piano piano le equazioni convergevano, probabilmente fornendo previsioni vecchie di qualche giorno.

Le basi matematiche per delle vere previsioni vennero poi poste negli anni’20 del secolo scorso.
All’800-inizio ‘900 risalgono anche tutte le trattazioni teoriche sul “flusso” del calore (vedi libro in figura)… E qui volevo far convergere la vostra attenzione.
Immaginatevi una barra molto lunga, ben isolata sui lati….
Ad un estremo poniamo un “termostato” caldo, all’altro un “termostato” freddo.
Cosa succede? Il calore (l’energia…) comincera’ a fluire dall’estremita’ calda all’estremità fredda.

Lungo la barra le temperature si distribuiranno molto linearmente : ad es. se un estremita’ e’a 100°C e l’altro a 0°C, nel mezzo della barra ci saranno 50°C.

Pensiamo adesso a far oscillare uno dei due estremi, quello freddo.. mettiamo tra -10°C e +10°C… Cosa succede alla temperatura nella barra? … Be… non e’ facile da visualizzare intuitivamente ma la matematica ci dice che si generano delle “onde termiche” , cioe’ la temperatura di ogni punto variera’ ciclicamente con una qualche regola .

Una cosa la possiamo capire … L’ampiezza delle onde dovra’ smorzarsi , perche’ il tratto vicino al termostato caldo (che non varia) sara’ sempre piu’ o meno alla stessa temperatura, mentre l’altro estremo seguira’ le oscillazioni in modo molto fedele….

Ora immaginiamo che la barra sia di terreno, o roccia, che il termostato caldo sia a 25km di profondità e che il termostato freddo sia l’aria la cui temperatura varia nel corso del giorno, delle stagioni…. degli anni…..

L’equazione, gia’ risolta a mano dai nostri nonni, mi dice che….

  • un’oscillazione di temperatura giornaliera (5-6 gradi) viene “smorzata” in poco piu’ di 25 cm di terreno
  • un’oscillazione annuale (30-40°C) viene smorzata in circa 7m di terreno.

Cioe’, a 7 metri di profondità (più o meno) non si vede piu’ differenza tra estate ed inverno:

i 35°C di oscillazione diventano poco piu’ di 0.2°C….

Abbiamo automaticamente la “temperatura media della terra” (locale) che stiamo cercando… non influenzata dai venti, dalla pioggia, dalle nuvole ….
Come direbbe Simon…

Al paziente la temperatura si misura mettendo il termometro … sotto l’ascella….

Luca

P.S.

Lascio ai piu’ volenterosi il compito di convincere l’IPCC ed il NOAA a modificare un congruo numero di centraline in modo da misurare la temperatura del sottosuolo, in modo che abbia un senso per quello che vogliono prevedere e monitorare…..