Archivio mensile:Gennaio 2010

Persiste la bassa attività solare!

Nonostante la presenza di 2 discrete regioni solari che hanno dato origine a delle macchie, il nostro sole continua la sua fase di basa attività.

Nella giornata odierna infatti, il vento solare, l’Ap-index e gli X-flare, restano a valori bassi,medio-bassi.

Il flusso solare aggiustato si mantiene costantemente intorno agli 80, niente a che vedere con il valore di 90 registrato con la regione 1040.

La 1041 e 1042 infine non appaiono in grado di crescere ancora, anzi sembrano entrambe in lenta fase di decadenza.

Come detto tante altre volte, il ciclo solare 24 è ripartito si, ma col freno a mano tirato:

il minimo di Eddy continua!

Simon

La cenerentola del clima: LA NIÑA

Dico cenerentola perché da anni sentiamo parlare del Niño, delle ripercussioni che il Niño ha nel clima e nel riscaldamento dell´atmosfera, delle sue ripercussioni in vari paesi del mondo con cambiamenti di piovositá, e quindi sulle coltivazioni.
Invece della Niña ne parlano ben pochi, sembra la grande dimenticata, come se lei non avesse nessuna o poca influenza sul clima mondiale! Invece non é cosí. Allora cerchiamo intanto di vedere come nasce la Niña.
Tutti pensano che la Niña sia l´opposto del Niño e che quindi presenta come sua principale caratteristica il raffreddamento dell´oceano Pacifico, il rafforzamento dei venti alisei e che per ultimo serva a raffreddare il clima. Ma non é proprio cosí.
Intanto il nome: se il bambinello Gesú é il Niño, il contrario dovrebbe essere il Diavolo, cioé l´anti Gesú, ed in effetti tempo fa questo era il nome che gli indios peruani davano a tale fenomeno, poi lo hanno chiamato anche El Viejo (in italiano “il vecchio”), oggi tutti in disuso per il piú etico La Niña, la bambina.

Questa nell´immagine é l´anomalia della TSM nel dicembre del 1988

Per capire il fenomeno della Niña, torniamo all´esempio fatto quando abbiamo parlato del Niño. Quindi immaginiamo la situazione “normale” con la nostra piscina con il ventilatore acceso e le acque che vanno verso ovest spinte dal vento del ventilatore e con un accumulo di acqua verso il lato opposto del ventilatore. Tornando all´Oceano Pacifico, sappiamo che il ventilatore fa il ruolo dei venti alisei e che l´accumulo di acque si ha nel Pacifico Equatoriale occidentaledove le acque sono anche piú calde. C´è anche quel meccanismo che abbiamo detto, della risorgente che fa sí che le acque degli strati inferiori dell´Oceano affiorino vicino la costa ovest dell´america del sud, portando nutrienti in quella zona che sappiamo essere una delle piú pescose del pianeta. Fin qui tutto bene, questo é il meccanismo di circolazione che osserviamo nel Pacifico Equatoriale negli anni normali, ossia senza la presenza del Niño o della Niña.
Bene, adesso invece di spegnere il ventilatore come abbiamo fatto per il niño, lo mettiamo a tutta potenza facendo in modo che produca venti piú intensi.
Con il vento del ventilatore piú intenso, una maggiore quantitá di acqua si accumulerá dal lato opposto della piscina, aumentando cosí il dislivello tra i due lati della piscina.
Nell´Oceano Pacifico con i venti alisei piú forti che spingono da est verso ovest, le acque saranno spinte verso la zona australiana e il dislivello tra Pacifico occidentale e orientale aumenterá. Il fenomeno della riaffioramento delle acque fredde sulla costa del pacifico sud americano aumenterá e anche le acque piú calde si porteranno verso ovest in maniera anormale, e avremo di nuovo quella vecchia storia che acque piú calde generano piú vapore e quindi movimenti ascendenti che a loro volta generano nuvole piovose e che generano la cellula di Walker, che in anni di La Niña é piú allungata del normale.
La regione con grande quantitá di piogge é dal nord est dell´Oceano Pacifico fino all´ovest dell´Oceano, passando per l´Indonesia, e la regione con i movimenti discendenti della cellula di Walker si troverá nel Pacifico Equatoriale Centrale e Orientale.
È importante risaltare che tali movimenti discendenti della cellula di Walker nel pacifico orientale diventano piú intensi del normale, il che inibisce molto, la formazione di nuvole piovose.


In generale gli episodi di Niña hanno anche loro come el Niño, una frequenza da 2 a 7 anni, tuttavia la Niña é stata meno frequente del Niño durante gli ultimi decenni.
Inoltre gli episodi di Niña durano approssimativamente da 9 a 12 mesi, e solo qualche volta é accaduto che una Niña durasse fino a 2 anni. Altro punto interessante é che i valori delle anomalie della temperatura della superficie del mare (TSM) negli anni di Niña, hanno un desvio minore che negli anni di Niño; cioé mentre si osservano anomalie fino a 4/5º c. sopra la media in alcuni anni di Niño, negli anni di Niña le maggiori anomalie osservate non arrivano ai 4º C sotto la media.
Gli ultimi episodi di Niña ci sono stati negli anni 1988/89 (che fu uno dei piú intensi), nel 1995/96 e nel 1998/99. “

Questi sono gli effetti globali della Niña nei mesi da Dicembre a febbraio

Mentre questi sono gli effetti globali nei mesi di Giugno fino ad agosto della Niña.

Per finire diciamo che ancora non sono state fatte delle previsioni se ci sará una Niña nel 2010 o se sará un anno normale, cioé senza grandi anomalie, certo é che il Niño moderato della fine del 2009, al 99% finirá entro il primo semestre del 2010. Poi vedremo cosa ci diranno i modelli e cosa ci dirá da parte sua madre natura.

SAND-RIO

La Rubrica Di NIA: 1° Decade di Gennaio 2010, è stata d’avvero così eccezionale?

Non voglio fare una analisi complicata anche perché comparare due diverse ondate di freddo è molto difficile almeno che non ci si concentri su un posto in particolare all’interno del quale si conoscano tutti i dati possibili.

Per quanto riguarda la neve caduta purtroppo non esistono dati certi, ma solo le mappe dello snowcover che soffrono di alcune imprecisioni.

Mi concentrerò soprattutto sulle temperature cercando di arrotondare all’unità così da evitare di fare distinzioni di pochi decimi che non avrebbero alcun senso, per fare questo tipo di analisi bisogna decidere quindi che cosa prendere in considerazione.

Io voglio prendere in considerazione solo il continente europeo, ed in particolare la parte centrale del continente, quello che è più facile che sia afflitta dal maltempo e dal gelo, quindi ho deciso di prendere come riferimento le stazioni degli aeroporti di Londra, Parigi, Milano, Monaco di Baviera, Berlino, Praga e Vienna, dando un peso maggiore ( doppio ) ai dati milanesi che stanno ad indicare parte del territorio nazionale.

Ora vi starete chiedendo con quale ondata di gelo memorabile voglio confrontare quella eccezionale ( come dicono i media ) del 2010, ecco, io pensavo di confrontarla con quella del 2009, precisamente quella della prima decade del Gennaio 2009, quindi esattamente un anno prima.

Partiamo subito dall’analisi delle temperature iniziando da quella che più ci interessa, Milano.

Per evitare di dilungarmi posterò le medie della decade ( periodo 1-10 Gennaio ) insieme alla minima più bassa e alla massima più bassa, il tutto arrotondato all’unità.

Milano Malpensa:

2009: -5°C/+1°C con min più bassa -11°C e max più bassa -1°C

2010: -2°C/+5°C con min più bassa -5°C e max più bassa +1°C

Londra Heatrow:

2009: -3°C/+3°C con min più bassa -6°C e max più bassa +1°C

2010: -3°C/+2°C con min più bassa -6°C e max più bassa +0°C

Parigi Charles De Gaulle:

2009: -7°C/+0°C con min più bassa -12°C e max più bassa -3°C

2010: -5°C/-1°C con min più bassa -8°C e max più bassa -3°C

Monaco Di Baviera:

2009: -9°C/-3°C con min più bassa -16°C e max più bassa -4°C

2010: -5°C/-2°C con min più bassa -9°C e max più bassa -5°C

Berlino Tegel:

2009: -10°C/-2°C con min più bassa -17°C e max più bassa -7°C

2010: -7°C/-3°C con min più bassa -12°C e max più bassa -6°C

Vienna:

2009: -8°C/-1°C con min più bassa -12°C e max più bassa -4°C

2010: -3°C/+1°C con min più bassa -6°C e max più bassa -3°C

Praga:

2009: -10°C/-5°C con min più bassa -12°C e max più bassa -10°C

2010: -6°C/-2°C con min più bassa -10°C e max più bassa -4°C

Come si può ben capire dai dati la prima decade del Gennaio 2010 è stata nel complesso più calda ( anche se parlare di caldo sarebbe inopportuno ) di quella del 2009, ma andiamo a vedere i dati nel complesso.

Faremo una media generale e, come detto prima, dando peso doppio al dato milanese:

2009: -7°C/-1°C con estremi medi -12°C/-4°C

2010: -4°C/+1°C con estremi medi -8°C/-2°C

Passiamo allo snowcover, analizziamo la situazione al 10 di Gennaio, ovvero nell’ultimo giorno della decade presa in esame ( le mappe non sono molto precise ma proveremo comunque ad analizzarle ):

2009:

Notiamo tutta la Scandinavia innevata, tutta l’Europa dell’est è innevata, Balcani compresi ( Grecia esclusa ), tutta la Germania e gran parte d’Italia sono innevate, a cui vanno aggiunte il nord della Francia e della Spagna

2010:

le due differenze principali sono che ci troviamo la Gran Bretagna completamente innevata mentre i Balcani sono Spogli dalla neve, la situazione in Europa dell’est, in Scandinavia, in Spagna e in Germania è praticamente identica, mentre cambia in Francia dove ora si ritrova quasi completamente ricoperta di neve ed il nord Italia che ne è spoglio.

Purtroppo da queste mappe non possiamo risalire ai cm di neve caduta e le misurazioni occasioni sono forse ancora meno affidabili percui direi di accontentarci della copertura nevosa che è comunque un buon indice di raffronto.

In conclusione all’articolo dico che non solo la 1° decade del Gennaio 2010 in Europa non è stata per niente eccezionale, ma oltretutto è stata anche meno fredda di quella dell’anno precedente occorso nel medesimo periodo, evitiamo di credere nei media e smettiamola di pensare che un’irruzione del genere possa cambiare qualcosa nella circolazione atmosferica, per quello ci vuole tempo e soprattutto forze molto più grandi.

Infine ecco le reanalisi dei due periodi presi in considerazione:

2009:

Probabilmente se considerassimo l’intero emisfero nord ( circolo polare artico escluso ) forse potremmo avere in mano un dato più significativo, ma resta sempre qualcosa di molto lontano alle vere ondate di Gelo degli anni passati, la prima che mi viene in mente in un periodo simile è quella tra il natale 70 e l’epifania 71, di tutt’altra pasta.

FABIO

La nota di Simon: nel fare i miei complimenti a Fabio, mi vorrei un attimo soffermare su questo articolo che dimostra, al contrario di chi ci incolpa di essere di parte e per forza di cose non molto obbiettivi, la serietà con cui trattiamo i vari temi.

Infatti, una volta finito di leggere questo pezzo, vi accorgerete subito che lo scopo del nostro autore è quello di raccontare obbiettivamente come sono andate le cose in Europa durante la prima decade di gennaio, dove in molti, compresi tanti utenti di NIA, si sono ingiustamente lasciati andare a paragonare e sognare eventi da PEG, quando invece i fatti sono assai diversi.

Una prima decade fredda quindi, che ripeto ha fatto sognare un pò tutti i freddofili Italiani e non solo, ma che tranne per Gran Bretagna e parte della penisola Iberica, non è stata affatto eccezionale!

Che questo sia un esempio della nostra obbiettività, perchè si può aderire ad un pensiero ed essere di parte (io e anche tutti i miei collaboratori siamo infatti critici contro l’AGW) ma non per questo essere tacciati per poco obbiettivi!

Avere delle idee e difenderle è un conto (qalcuno pensa che siamo di parte, e chissenefrega!), ma ciò non vuol dire necessariamente non essere coerenti, trasparenti e poco obbiettivi!

Nel caso contrario, un qualunque Blog serrista, dinanzi ad un periodo caldo ritenuto da molti eccezionale ma che nella realtà dei fatti non lo fosse stato, come si sarebbe comportato?

Io una mezza idea ce l’avrei…

E comunque scusateci se a volte sbagliamo, se a volte passiamo per sognatori anche noi, se abbiamo il coraggio di raccontare anche l’altra verità, che sta divenendo sempre più scomoda, come forse questo Blog…scusatemi se una sera mi sono seduto davanti al PC, ed ho avuto l’idea di fondare NIA!

Simon

COME BARARE CON LE TEMPERATURE

I ricercatori al centro dello scandalo Climategate hanno manomesso i dati delle temperature della Russia pur di far vedere un riscaldamento di gran lunga superiore a quello che effettivamente si é verificato, secondo l´Istituto Russo per l´analisi economica.
I dati alterati sono la base per mostrare un rapido riscaldamento del pianeta secondo quanto voluto e mostrato dal gruppo intergovenativo sui cambiamenti climatici (IPCC) delle Nazioni Unite.

L’Istituto Russo per gli affari economici (IEA) ha riferito che il 15 dicembre ha denunciato al Centro Hadley per i Cambiamenti Climatici, [che fornisce i dati per la compilazione delle temperature delle Nazioni Unite e che é al centro dello scandalo Climategate in corso] perché hanno ignorato il 75 per cento dei dati di temperatura raccolti dalle stazioni russe .

Delle poche stazioni che il Centro Hadley ha utilizzato per la sua ricostruzione della temperatura della Russia, sono stati considerati, scegliondoli accuratamente (cherry-picked) quelli che hanno mostrato il riscaldamento più rapido rispetto alla maggior parte delle altre stazioni Russe.
Il CRU ha inoltre scelto di segnalare i dati delle stazioni meteo con temperature che non hanno avuto storie complete di dati.
Selezionando il set di dati incompleti ció ha consentito ai sostenitori del riscaldamento globale presso il Centro Hadley di compilare i dati mancanti con le proprie ipotesi soggettive affermando cosí che un riscaldamento sostanziale si era verificato, ignorando volutamente le stazioni con serie complete di dati che mostrano che non c´è stato nessun riscaldamneto o solo un piccolo aumento delle temperature.
L`IEA ha preso atto e denunciato che il Centro Hadley ha utilizzato anche un numero spropositato di stazioni nelle isole di calore urbane, che segnalano le temperature in aumento per un riscaldamento dovuto a motivi ben diversi dai gas a effetto serra.
L`IEA ha anche segnalato che la maggior parte delle stazioni con temperature affidabili e funzionanti da lungo tempo nelle zone rurali al di fuori dalla influenza delle isole di calore urbane sono state sistematicamente ignorate.

Le rivelazioni sono una bomba, perché i modelli climatici dell´IPCC hanno raccolto e usato i dati dall`Hadley Center, e cosí i modelli mostrano un riscaldamento più rapido in Russia che in qualsiasi altra parte del mondo. Con un ottavo della massa terrestre del mondo, i dati della temperatura russa hanno una enorme influenza sui calcoli della temperatura globale e portano ad affermare che vi é stato un forte riscaldamento globale diversamente di quello che si é effettivamente verificato.
Se i dati delle temperature russe manomessi vengono rimossi dai calcoli della temperatura globale e vengono inseriti i dati corretti, miracolosamente scompare la maggior parte del recente riscaldamento e scompaiono pure i record delle temperature degli ultimi anni.
Inoltre, la rivelazione che i dati delle temperature russe, sono stati cosí sfacciatamente scelti e manomessi, mette in dubbio le affermazioni del centro CRU e dell´IPCC sui dati del riscaldamento in altre parti del globo.

“L´IEA ha calcolato che l’entità del riscaldamento reale per il territorio russo nel 1877-1998 è stata probabilmente esagerato di 0,64 ° C,” ha dichiarato il presidente dell’IEA Andrei Illarionov.
“Se le stesse procedure sono state utilizzate per il trattamento dei dati climatici di altre fonti meteo dei dati nazionali, l’impatto sul tasso di variazione della temperatura globale sarebbe notevole”, ha aggiunto Illarionov.
Due studi scientifici del 2004 dell´IEA che mettevano in discussione e i dati dell´IPCC riguardo le stazioni meteo russe, e che sostenevano che i dati della Siberia erano errati, erano stati sottoposti a riviste scientifiche per il peer-reviewed. Tuttavia, il Centro Hadley con Phil Jones, che è stato costretto a dimettersi dalla sua posizione, a seguito dello scandalo Climategate, aveva bloccato da loro pubblicazione, come dimostrano anche le email del Centro Hadley. Speriamo che adesso questi articoli dell´IEA possano essere pubblicate senza piú gli ostracismi del CRU.
“C’è stato uno sforzo coordinato per manipolare i dati strumentali per produrre un riscaldamento esagerato causato dalla influenza umana”, ha dichiarato Joe D’Aleo, direttore esecutivo della International Climate and Environmental Change per la valutazione dei progetti e primo direttore meteorologo a The Weather Channel.
“Io sono il primo ad ammettere che l’uomo ha qualche effetto sul clima, ma l’effetto è localizzato. Fino alla metà del riscaldamento della Terra dal 1900 ad oggi, è stato dimostrato nella letteratura scientifica peer-reviewed che questa é dovuta ai cambiamenti nell’utilizzo dei terreni e all´aumento della urbanizzazione “, ha aggiunto D’Aleo.

Ormai gli scandali involvendo gli ecotruffatori dell ÌPCC e del CRU (per ora solo loro, anche se giá il Met Office sta entrando nella stessa bufera) sono all´ordine del giorno. La loro salvezza per adesso é che la maggior parte dei giornali e TV (per le inserzioni pubblicitarie) e i giornalisti (per le bustarelle) é invischiata con questi orrori che di scientifico non hanno assolutamente nulla, e fanno di tutto per cercare di nascondere il cancro dello scandalo che sta crescendo.
I cicli climatici sono sempre esistiti, e adesso siamo in un ciclo di riscaldamento planetario, ma non nelle dimensioni che gli ecoterroristi vogliono farci credere.
Il ciclo di riscldamento multidecadale é ormai finito qualche anno fa e anche i ghiacciai tanto cari ai nostri amici fautori del GW, hanno finito di ritirarsi e siamo entrati in un periodo di raffreddamento globale, come ormai dicono anche alcuni dei piú famosi scienziati dello stesso IPCC, e che andrá avanti per almeno i prossimi 20/30 anni.
L´influenza umana c´è senza dubbio nei cambiamenti climatici, ma é una influenza assolutamente marginale, e poi ricordiamoci che Madre Natura ha sempre trovato il modo di controbilanciare le variazioni climatiche, e lo sta facendo anche adesso!
Ma come diciamo sempre, vogliamo tutti un pianeta piú pulito ed ecologicamente sostenibile, ma con le truffe ecologiche non vogliamo avere nulla a che fare.
Naturalemte, questi sono solo miei pensieri, di uno che non é uno scienziato, ma che cerca di usare il proprio cervello leggendo ed informandosi sempre da varie fonti meglio se contrapposte le une con le altre… poi voglio essere io a decidere quale secondo me é piú vicina alla realtá.

SAND-RIO

Tratto da:

http://climaterealists.com/?id=4931

http://www.heartland.org/publications/environment%20climate/article/26809/UN_Panel_Relied_on_Fraudulent_Temperature_Data.html

Ancora una volta, c'è solo una regione attiva nel nostro Sole!

La 1041 ormai è ben visibile, e da oggi è conteggiata anche dal L&N’s count.

Ma non possiamo far altro che constatare che ancora una volta il Sole non riesce a produrre più di 1 regione attiva per volta.

Infatti come potete osservare dal magnetrogramma Gong, non sono presenti altre AR degne di nota, la stessa 1041 a dir il vero, al momento sta facendo più parlare di sè per gli X-flare fin qui record del ciclo 24, piuttosto che per le dimensioni delle sue macchie.

Anche lo Stereo Behind rimane pulito:

Infine lo stesso flusso solare aggiustato ieri alle 20 ricalava a 79.

Stay tuned, Simon