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Il Sole dice Damon! ma anche Dalton!

Qualche giorno fa mi sono ritrovato a cercare qualche statistica per piazzare questi primi mesi del Ciclo 24 rispetto ai cicli passati.

Ho deciso così di in assenza di dati particolari di lunga durata di concentrarmi particolarmente su 2 diversi aspetti, gli RI mensili e i giorni spotless.

Per prima cosa ho deciso di determinare il tempo di confronto, sappiamo che con questo Maggio sono ben 17 i mesi passati dalla conclusione del minimo nel Dicembre 2008, per fare cifra tonda ho così preso 15 mesi per fare un confronto ( per il prossimo aspettiamo quindi di averne almeno 18, cioè 1 anno e mezzo )

Mi sono messo a calcolare i giorni spotless registrati nei primi 15 mesi di ogni ciclo a partire ovviamente solo dal 10°, in quanto prima non abbiamo dati certi dei giorni spotless ( a dire il vero non lo sarebbero neanche per gli RI )

Ed ecco qui i dati:

Ciclo 24: 269 ( con il Layman’s sarebbero circa 350 )

Ciclo 23: 153

Ciclo 22: 68

Ciclo 21: 76

Ciclo 20: 90

Ciclo 19: 190

Ciclo 18: 122

Ciclo 17: 235

Ciclo 16: 147

Ciclo 15: 251 ( subito dopo il minimo del 1913 per intenderci )

Ciclo 14: 236

Ciclo 13: 151

Ciclo 12: 235

Ciclo 11: 179

Ciclo 10: 297

Ed ecco subito che il Ciclo 10 è l’unico che abbia toccato un valore di giorni spotless superiore ( sappiamo che nei mesi di Aprile e Maggio questo ciclo ha però aumentato i proprio giorni spotless ) e considerando i valori teorici del Layman’s Count questo ciclo 24 avrebbe avuto anche più giorni spotless del ciclo 10 che sarebbe comunque l’unico simile a questo.

Ora voi direte, che particolarità ha il Ciclo 10? Come suggerisce il titolo, il Ciclo iniziato nel Gennaio del 1856 è stato il primo del Minimo di Damon, ne avevamo già parlato tempo fa di assonanze proprio con questo periodo e qui abbiamo un altro dato che conferma quello da noi già più volte detto.

http://daltonsminima.wordpress.com/2009/10/06/minimo-di-damon-e-minimo-di-eddy-a-confronto-prima-parte/

Va detto quindi che per ora questo è il 2° Ciclo che nei suoi primi 15 mesi registra più giorni spotless, di certo questa statistica non tiene conto del Minimo di Dalton, ma non si può certo dire che sia normale il Ciclo 24, dividiamo in 3 parti questa statistica, per data di inizio del ciclo

Media giorni spotless primi 15 mesi dei Cicli iniziati tra il 1851 e il 1900: 216

Tra il 1901 e il 1950: 198

Tra il 1951 e il 2000: 115

( Media Minimo di Damon: 225 )

Il trend in diminuzione rende ancora più eccezionale questo Ciclo 24

Analizziamo adesso invece l’RI medio dei primi 15 Mesi, ecco i dati ( ommetterò la parola Ciclo ):

24: 5.60

23: 11.44

22: 27.21

21: 19.11

20: 15.43

19: 12.46

18: 15.08

17: 7.23

16: 14.78

15: 6.77

14: 8.97

13: 15.31

12: 9.50

11: 15.31

10: 5.21

9: 13.37

8: 13.39

7: 5.13

6: 2.06

5: 6.30

4: 21.88

3: 11.57

2: 22.89

1: 9.76

Per prima cosa va detto che i conteggi anche se sappiamo essere più alti del dovuto su una media di 15 mesi con un valore così basso assumono una rilevanza quasi nulla e quindi trascurabile.

A colpo d’occhio notiamo che sono 3 i cicli ch più si avvicinano al 24, uno l’abbiamo già incontrato ed è proprio il Ciclo 10, gli altri 2 fanno parte del Minimo di Dalton e sono il 7 ( ultimo dei 3 ) e il 5 ( primo dei 3 )

Ancora una volta abbiamo una situazione quasi identica al Minimo di Damon, che però stavolta si rispecchia anche con la situazione di inizio Minimo di Dalton.

Il ciclo 24 si mostra sempre più eccezionale di quanto ce lo vogliano far credere, analizziamo quindi per periodi:

1751-1800: 14.48

1801-1850: 8.49

1851-1900: 11.33

1901-1950: 10.57

1951-2000: 17.13

( Media Minimo di Dalton: 4.50 )

( Media Minimo di Damon: 10.18 )

C’è più variabilità in mezzo per via dei 2 minimi che non coincidono ovviamente con i periodi di 50 anni scelto, ma si nota come rispetto agli ultimi 50 anni questo Ciclo 24 non ha proprio niente a che fare.

Guardiamo ora qualche dato del SF, sappiamo che il confronto vale solo per gli ultimi 50 anni dato che non abbiamo una serie temporale così lunga, se poi contiamo che abbiamo già asserito la totale diversità da questo Minimo con quelli degli ultimi 50 anni il confronto lascia il tempo che trova, ma lo facciamo lo stesso.

( tutti i confronti sono fatti con i dati del Solar Flux Aggiustato )

Ciclo 19: 75.95

Ciclo 20: 76.64

Ciclo 21: 79.84

Ciclo 22: 83.42

Ciclo 23: 73.71

Ciclo 24: 72.59

La differenza messa così può sembrare poca, ma se condieriamo che il record del valore più basso ( aggiustato ) del SF è di circa 65, le differenza con il 2° valore ( ciclo 23 ) diventano di circa il 15% in più

Altro dato interessante sono i mesi che ci sono voluti per passare da un valore di 80 ( che decreta l’uscita dalla fase profonda del minimo ) a 100 ( che decreta l’inizio definitivo della fase ascendente ).

Ciclo 19: 6 mesi

Ciclo 20: 5 mesi

Ciclo 21: 5 mesi

Ciclo 22: 10 mesi

Ciclo 23: 8 mesi

Per una media quindi di circa 7 mesi per passare da 80 a 100, per ora in questo ciclo 24 compreso il mese di maggio siamo al 4° mese dopo aver superato gli 80, vediamo che succederà per l’estate

C’è da considerare però che io ho preso per fare il confronto il passaggio definitivo tra 80 e 100, mi spiego meglio:

nel Minimo tra il ciclo 21 e 22 in 2 occasioni è stata superata la soglia degli 80, nel Febbraio 1986 e nell’Ottobre 1986, senza però avere un trend al rialzo visto che nei mesi successivi i valori tornarono anche sotto i 70, per partire definitivamente solo nell’Aprile 1987, dopo quella data infatti non si sono registrati valori sotto i 70

altro esempio è quello del 1977, nel Febbraio il SF superò gli 80, per poi però scendere sotto nei 2 mesi successivi e divenire definitivo solo nel Maggio dello stesso anno.

È quindi possibile che la risalita verso valori di SF vicini ai 100 sia più lunga di quanto si possa pensare e che se si considera il fatto che la risalita potrebbe più lenta di quella dei cicli dell’ultimo cinquantennio allora potremmo anche pensare che ci vogliano come minimo altri 10/12 mesi prima di poter superare i 100.

FABIO

Un ciclo bicentenario del Sole?

Da un interessante articolo scritto da Russel Steeve nel suo blog:
dalton_minimum_returns

Nicola Scafetta ha un nuovo documento, “Climate change and its causes — a discussion about some key issues”.
climate_change_cause.pdf
cioé “Il cambiamento climatico e le sue cause – una discussione su alcuni temi chiave”.
La “questione chiave” è “un grande ciclo di 60 anni nelle registrazioni della temperatura”

Ho trovato piú interessante l’immagine qui sotto:

Il ciclo solare bi-secolare 2010-2050, verso una imminente era glaciale?

La prima figura mostra il record delle macchie solari. I dati da Appendice E e V suggeriscono che esiste un grande ciclo solare bi-secolare con un periodo di circa 160 e 260 anni, che corrisponde alla banda di frequenza Suess
science?_ob=ArticleURL&_udi=B6TJK-4TJX1WG-1&_user=10&_coverDate=04%2F30%2F2009&_rdoc=1&_fmt=high&_orig=search&_sort=d&_docanchor=&view=c&_searchStrId=1274928474&_rerunOrigin=google&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=848e15cff9733c70a04bfe6e1b725946
Vedere le cifre e tabella 1 Ogurtsov et al. [2002, Long-cicli periodo dell’attività soli registrati in diretta di dati solari e deleghe, Solar Phys. 211, 371-394]. 211, 371-394].

Questi cicli sono responsabili per i piccoli periodi di Ice Age che si sono visti nel clima durante l’ultimo millennio. L’ultima piccola età del ghiaccio sulla Terra si è verificata durante il minimo solare di Dalton durato da circa il 1790 al 1830.
Nella seconda figura: cicli solari 1, 2, 3 e 4 sono confrontati con i cicli solari 20, 21, 22 e 23. Le due sequenze sono separate da circa 210 anni. La figura suggerisce un motivo ripetuto. Vi è un aumento durante i cicli di 1, 2 e 3, seguito da un calo nel ciclo 4 che si ripete per i cicli 20, 21, 22 e 23.Anche la lunghezza del cicl 4 corrisponde quasi alla lunghezza del ciclo 23, che è di circa 13 anni. Se si ripete il ciclo solare bi-secolare ci si dovrebbe attendere un nuovo minimo solare della durata di alcuni decenni.
Questo nuovo ciclo di bassa attività solare può indurre un ulteriore raffreddamento del clima durante la prima metà del 21 ° secolo.

SAND-RIO

Marzo chiude sotto a febbraio!

Dati Noaa (definitivi):

Gennaio 2010: 21.4

Febbraio 2010 : 31.0

Marzo 2010 : 24.7

Dati Sidc (definitivi):

Gennaio 2010: 13.1

Febbraio 2010: 18.6

Marzo 2010: 15.4

Fonte: http://daltonsminima.wordpress.com/dati-sole-in-diretta/

Sia per il Noaa che per il Sidc il mese appena concluso chiude al di sotto del mese precedente e molto più vicino al mese di gennaio, quindi una bella marcia indietro! Come già spiegato altrove, un mese in controtendenza non significa ancora molto, ma di certo merita di essere messo in evidenza, soprattutto dopo la partenza del ciclo 24 da settembre 2009 in poi, in cui si sono succeduti 6 mesi di fila dove il SN aumentava di mese in mese, e in cui i giorni spotless si sono bruscamente interrrotti.

Proprio per questi 2 motivi quindi, il fatto che marzo ha fatto registrare una forte diminuzione rispetto a febbraio e con valori addirittura più vicini a quelli di gennaio, rimescola nuovamente le carte su questa ripartenza del ciclo 24 ed anche sul suo immediato futuro.

Futuro del ciclo 24 ancora molto oscuro, anche se sia Noaa che Nasa non si smuovono più ormai da mesi dalle loro ultime previsioni con massimo del ciclo di 80-90 SSN nel 2013. Come più volte ho scritto qui su NIA, non credo che il massimo lo avremo così in là, continuo a pensare che non si andrà oltre la fine del 2010-inizio 2011 e lo deduco dal fatto che mentre il sole non dava macchie, in realtà il ciclo stava comunque proseguendo, e la prova è che da quando il sole si è un pò svegliato ci siamo trovati con AR attive (alcune delle quali che hanno fatto addirittura quasi 3 giri si stella) via via a latitudini più vicine ad un pre-max piuttosto che da uscita di un minimo

Poi ci sarà anche la questione degli allineamenti planetari che potrebbero addirittura far abortire il ciclo 24 come accadde col Maunder oppure creare le condizioni per un Minimo minore come il Dalton.

Occorre infine segnalare anche la media mensile del solar flux che ha chiuso a 82.58 contro gli 82.60 di febbraio, praticamente sovrapponibili seppur con la divergenza nel SN, e ciò sta indicare forse anche un’altra cosa e cioè che il ciclo sta proseguendo la sua salita ma il campo magnetico solare non ce la fa ancora, dando così ragione alla teoria di L&P!

Insomma di carne al fuoco ce n’è, e se partendo da semplici dati freddi, sono riuscito anche a farvi comprendere quante cose ci possono essere dietro di essi, e quanti ragionamenti si possono fare, ancora una volta il mio compito di articolista di NIA avrà dato i suoi buoni frutti!

Simon

Cosa bisogna guardare per capire la possibile evoluzione del ciclo solare?

La questione su come evolverà il ciclo solare 24 è bella infuocata e ancora non si sa bene a che cosa stiamo andando incontro.

I giorni spotless ormai non sono più la priorità, ora ci interessano le macchie solari, soprattutto la loro “forza“ e la loro latitudine.

Proprio quest’ultima è molto importante perché durante un ciclo solare le macchie tendono a comparire molto lontane dall’equatore per poi avvicinarsi sempre più fino alla fine del ciclo, mentre le loro forza come avete probabilmente già immaginato è massima all’apice del ciclo e minima agli estremi.

Quindi, la prima cosa da andare a guardare sarà proprio la latitudine delle nuove spot che compariranno sul sole, mentre io metterei in secondo piano l’intensità della macchia e guarderei piuttosto sempre al Solar Flux che crescerà fino al massimo del ciclo, tutto questo, a meno di sorprese, senza interruzioni ( cosa che potrebbe accadere alle macchie, soprattutto verso la fine della salita ).

Sempre concentrandosi sulle macchie, c’è da dire che all’inizio di un ciclo, passi i primi momenti di passaggio gli SN mensili dovrebbero crescere costantemente, anche se le eccezioni sono possibili, spesso verso la fine della risalita e molto raramente durano più di un singolo mese, quindi delle pause lunghe dove gli SN scendono o restano stabili sarebbero sinonimo di un ciclo debole con un massimo poco accentuato, ma per queste cose ci sarà da spettare almeno un periodo dove gli SN mensili sono sopra al 30-40 per parlare di fase di rallentamento determinante, ora siamo ancora in fase embrionale se così si può dire.

Un altro aspetto da monitorare e che spesso viene poco citato è la lunghezza di un ciclo, più il ciclo è corto più sarà intenso, più è lungo più sarà debole.

Tutt’ora il ciclo più lungo è stato quello che ha preceduto il minimo di Dalton, il secondo è stato proprio il ciclo 23, che non sia solo una coincidenza?

Tutti sappiamo che il ciclo solare dura in media 11 anni ( in realtà un pochetto in meno ), però la salita e la discesa non sono equamente divise in questo lasso di tempo, infatti la discesa verso il minimo è più lunga e meno costante della risalita, questi 11 anni vengono quindi divisi in salita di durata di circa 4 anni e discesa della durata di circa 7.

Come tutti sappiamo il ciclo è ricominciato nel Dicembre 2008, quindi è già passato ben più di un anno, e noi siamo ancora qui ad aspettare una signora partenza, a rigor di pensiero ci si aspetterebbe un massimo per la fine del 2012, ma ormai tutti gli scienziati solari sono concordi nel posticiparlo di almeno un anno, prevedendo quindi un ciclo molto debole e lungo.

Queste sono le 4 cose da guardare per analizzare questo ciclo 24 appena partito, a meno di sorprese Maya ci dovremmo apprestare a vivere un ciclo molto debole, con un buon auspicio che la scienza possa migliorare.

FABIO

Secondo Archibald si va verso un minimo di Dalton!

E non è la prima volta che lo studioso australiano lo afferma tramite i suoi calcoli dell’Ap-index:

http://daltonsminima.wordpress.com/2009/07/31/interviene-archibald-sul-sito-di-a-watts-finalmente-anche-la-nasa-ammette-la-possibilita-che-stiamo-andando-incontro-ad-un-nuovo-minimo-di-dalton/

Ora che il ciclo 24 è iniziato, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio 2010, il dott.Archibald ci tiene a ripuntualizzare la sua teoria.

In questo grafico sono prese in esame la lunghezza in mesi dei cicli 20-23, 13 e 16, dell’incipiente cicl 24 e della prima parte del minimo di Dalton, ovvero il ciclo numero 5. Come si può ben notare, il ciclo 24 è iniziato mediamente 3 anni e mezzo più tardi rispetto il trittico 20-23 e circa 3 rispetto quello 13-16, quindi con i suoi 12 anni e e 6 mesi il ciclo 23 è dietro solamente al ciclo che precedette il primo ciclo del minimo di Dalton, ovvero il ciclo numero 4, anche se va ammesso che la ripartenza del ciclo 24 è in questo momento più ripida ripsetto al ciclo 5, ma la sapete benissimo come la penso su queste cose, coi conteggi di 200 anni fa sarebbe stata praticamente la stessa cosa o quasi…

In quest’altro grafico potete notare altre somiglianze tra i cicli 3 e 4 che precedettero il Dalton, ed i cicli 22 e 23, somiglianze non solo dal punto di vista del SN ma anche della durata.

In conclusione quindi, il Dalton fu preceduto da 2 cicli, il 3 e il 4 del tutto speculari al 22 e al 23, ed anche l’attuale ripartenza del ciclo 24, se si ragionasse coi conteggi di 200 anni fa sarebbe al momento praticamente speculare all’inizio del Dalton stesso (ciclo numero 5).

Anche allora come quest’anno ci furono importanti allineamenti planetari, anzi quelli dell’anno in corso sembrano molto più influenti addirittura di quelli che si ebbero durante il Maunder stesso!

Chi pensa che la storia sia finita qui, e liquidi il ciclo 24 come un normalissimo ciclo appena partito, come se niente fosse accaduto negli ultimi 2 anni, si illude di grosso.

E statene certi che noi saremo qui a monitorare giorno per giorno!

Fonte grafici: www.wattsupwiththat.com

Simon