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Nowcasting Solare

Davvvero esigue le macchie presenti nel sole in questi giorni, come il livello di attività solare in generale (X-ray, solar wind e K-index)…solar flux sempre sotto a 90!

In questi primi 10 giorni di luglio, il nostro sole è tornato a dormire sogni profondi con la media mensile del solar flux ferma ad 88.77!

Da quando disponiamo dei dati del flusso solare (1947), una cosa del genere non era mai successa!

Riporto qui il Giorgio penssiero, davvero interessante (peccato che non abbia mai voluto finora scrivere un articolo!):

“Fino a quando i livelli di attivita’ solare mensili non scenderanno al di sotto di quelli dei corrispondenti mesi del 2010 per almeno 3 mesi consecutivi,non possiamo essere certi che il max sia gia’ passato.Per ora siamo sempre sopra al 2010 anche se l’attivita’ e’ bassa.In particolare saranno da monitorare i mesi di settembre ottobre e novembre 2011 che sono quelli attinenti all’allineamento terra-giove e confrontarli con quelli di agosto settembre e ottobre 2010.Se nel 2011 saranno piu’ bassi il max probabilmente e’ passato.Se piu’ alti probabilmente ci sara’ un solar max del ciclo 24 ad aprile 2012,quando terra e giove saranno in opposizione.”

Eh si, le influenze planetarie sembrerebbero davvero fare il loro sporco lavoro…

Buona domenica, Simon

Siamo vicini al massimo del ciclo 24, ma l´attivitá solare si mantiene bassa

Mentre le tempeste solari hanno attirato l´attenzione nei mesi di marzo ed aprile, a seguito di forti espulsioni di massa coronale, l’attività della stella non sembra puntare in futuro a un aumento delle tempeste. La causa può essere la diminuzione del vento solare e il ridotto  campo magnetico della stella, ma il meccanismo è ancora sconosciuto.

la misurazione globale di pressione del vento solare registrate dalla sonda spaziale Ulisse, fino al 2008. Verde, l’ampiezza del vento solare tra il 1992 e il 1998 e in azzurro, valori tra il 2004 e il 2008.

Le misurazioni solari sono iniziate ormai da più di 50 anni, e gli scienziati solari  hanno rilevato che la pressione media del vento solare è diminuita di oltre il 20% a partire dalla metà degli anni ’90, ma curiosamente questo indebolimento non è stato accompagnato da una riduzione della velocità che é stata ridotta di  solo il 3%.

Secondo i dati raccolti dalla sonda interplanetaria Ulisse tra il 2004 e il 2008, la riduzione della pressione del vento solare è principalmente dovuta alla diminuzione della temperatura e della densità del flusso. Secondo i dati, il vento solare è del 13% più fresco e del 20%  meno denso.

Nella visione di Arik Posner, scienziato della NASA legato al programma Ulisse, questo allentamento è una tendenza a lungo termine, una costante diminuzione della pressione che è iniziata nel 1990.  “E ‘difficile dire se questo è un evento raro”, ha detto Posner. “Stiamo  monitorando il vento solare da meno di 60 anni. Durante questo periodo, è la prima volta che questo fenomeno è stato osservato. Se questo è stato così per secoli o millenni, nessuno lo sa, perché non abbiamo dei dati che risalgono a tanto,” ha spiegato il ricercatore .

Conseguenze
L’indebolimento del vento solare può avere ripercussioni in tutto il sistema solare.

Sopra il diagramma mostra l’entità dell´ eliosfera e il suo meccanismo di protezione contro i raggi cosmici.

L´eliosfera è una sorta di bolla magnetica generata dal sole e gonfiata a proporzioni colossali per l’azione del vento solare. Tutti i pianeti del sistema, da Mercurio a Nettuno sono dentro questa bolla.

Particelle ad alta energia provenienti da buchi neri e supernove vengono gettati in direzione del sistema solare, ma la maggior parte vengono deviati dal campo magnetico della eliosfera, che avvolge il sistema.  Così, l’eliosfera agisce come uno scudo gigante dai raggi cosmici provenienti dallo spazio esterno.

L’indebolimento del vento solare “gonfia” meno l’eliosfera, il che significa meno protezione contro i raggi cosmici.

In effetti, i dati raccolti da Ulisse hanno mostrato che la media del campo magnetico solare si è indebolita di circa il 30% dal 1990, mentre la quantità di particelle ad alta energia (giga-elettron-volt) attorno la Terra sono aumentati di  circa il 20 % nel medesimo periodo.

Questa quantitá extra di  particelle  non rappresenta una minaccia per le persone sulla Terra, dato che  la nostra magnetosfera agisce come uno scudo.  Tuttavia, quantità maggiori di particelle possono avere conseguenze sulle attività svolte al di fuori della Terra, come le passeggiate spaziali degli astronauti e missioni robotiche su altri pianeti, che sarebbero soggetti ad una dose di radiazioni superiore.

In aggiunta, ci sono studi  che collegano i flussi dei raggi cosmici con l’aumento della copertura nuvolosa e dei cambiamenti climatici sulla Terra.

Le cause di indebolimento del vento solare, il calo del magnetismo e le sue conseguenze sulla Terra sono ancora sconosciute, ma i ricercatori sono abbastanza fiduciosi che con la nuova generazione di osservatori solari nello spazio, queste domande avranno una risposta.


SAND-RIO

Finisce anche giugno, altro mese all’insegna della bassa attività solare!

Il mese di giugno termina sulla falsa riga di maggio…ecco qui i dati:

SN Sidc: 37.0

SN Nia’s Count: 18.1 (con ben 5 giorni spotless!!!)

Media mensile Solar Flux: 98.83

Maggio invece chiuse così:

SN Sidc: 41.6

SN Nia’s Count: 22.3

Media mensile Solar Flux: 97.79

Questo il Grafico di Confronto tra i 2 conteggi


Insomma, dopo la fiammata di marzo ed aprile, negli utlimi 2 mesi il sole è tornato a sonnecchiare, e dato che siamo ormai a 2 anni e mezzo dal minimo di dicembre 2008, la cosa inizia ad essere davvero singolare, soprattutto se paragoniamo questo ciclo a quelli immediatamente precedenti, ma non solo in verità!

I giochi quindi si stanno facendo sempre più interessanti, e dovesse perdurare questa bassa attività solare anche nei mesi futuri, ci sarebbero sempre più probabilità che il massimo solare almeno per l’emisfero nord, sia stato proprio durante i mesi di marzo ed aprile 2011, cosa che non mi stupirebbe affatto visto anche il grafico seguente:

(per vederlo ingrandito: http://www.solen.info/solar/polarfields/polarfieldsfiltered.gif )

dove si vede chiaramente che il nord emisfero del Sole è prossimo all’inversione dei poli! (ricordo che l’inversione dei poli avviene proprio durante il massimo solare).

Quindi potremmo avere 2 massimi distinti in questo bizzarro ciclo solare 24, ovvero per l’emisfero settentrionale nei mesi di marzo-aprile e per quello meridionale entro i primi mesi del 2012, ed in conclusione questo ciclo sarebbe del tutto simile sia in lunghezza che come SN al ciclo che precedette il Minimo di Dalton!

Mentre potrebbe addirittura capitare che non accadda l’inversione dei poli, visto anche il ritardo dell’emisfero meridionale, ed allora sarebbe un Maunder like!

Intanto anche luglio è partito con un Sole bello e tranquillo, e vedendo lo Stereo behind, sembrerebbe che la calma sia destinata a durare anche nei prossimi giorni:

Stay tuned, Simon

New Mexico, 14 giugno 2011, NIA non è più sola: tre ricerche scientifiche indipendenti annunciano un forte calo dell’attività solare nell’arco dei prossimi decenni!

Nella giornata di ieri si è tenuta un importantissima conferenza sul sole nel New-Mexico in cui si sono svelati i risultati di tre ricerche scientifiche che portano tutte alla stessa conclusione: il nostro astro sta attraversando una profonda fase di quiete iniziata come ben tutti sappiamo nel corso del 2008, ma che sarebbe destinata  proseguire anche nei prossimi decenni.

Questo è il link in lingua inglese:

http://www.space.com/11936-sun-weather-sunspot-cycle-announcement-preview.html

Partiamo con la traduzione (non linciatemi se non sarà in italiano perfetto, spero comunque di farvi capire almeno i concetti principali)

Nel sole stanno accadendo delle cose strane, tra cui la veloce decadenza delle macchie solari e il forte indebolimento dell’attività magnetica vicino ai poli, tutti fatti che potrebbero voler dire che il nostro astro si prepara ad essere meno attivo nei prossimi anni.

I risultati di tre studi separati sembrano dimostrare che anche ora che il ciclo sta andando verso il suo massimo, il sole potrebbe andar incontro ad un periodo di bassa attività, che potrebbe perdurare anche nel corso del prossimo ciclo, con forte diminuzione delle numero delle macchie o con addirittura la loro totale scomparsa!

Gli studi hanno esaminato una corrente a getto mancante all’interno del sole, la dissolvenza delle macchie solari sulla superficie visibile del sole, e i cambiamenti nella corona e vicino ai poli.

“Questo fatto è molto insolito e inaspettato”, ha dichiarato Frank Hill, direttore associato del National Solar Observatory. “Ma il fatto che tre studi sul sole totalmente differenti ed indipendenti abbiano puntato nella stessa direzione è un potente indicatore che il ciclo delle macchie solari potrebbe andare in letargo.”

Le Macchie Solari

Le macchie solari sono zone temporanee sulla superficie del sole che sono causate da una intensa attività magnetica. Queste strutture talvolta possono sfociare in energiche tempeste solari che inviano flussi di particelle cariche nello spazio.

Gli astronomi studiano queste macchie perché il loro numero e  frequenza sono gli indicatori principali dell’ attività del Sole, che aumenta e diminuisce in un ciclo di 11 anni. In genere, un ciclo dura circa 5,5 anni per passare da un minimo solare, quando ci sono poche macchie solari, ad un massimo solare, durante il quale viene amplificata l’attività delle macchie solari.

Attualmente, il sole è nel bel mezzo del periodo designato come ciclo 24 e sta procedendo verso il suo massimo. Tuttavia, i risultati recenti indicano che l’attività del prossimo ciclo solare,ovvero il ciclo 25, potrebbe essere notevolmente ridotta. Infatti, alcuni scienziati si chiedono se questo calo di attività potrebbe portare ad un secondo minimo di Maunder, che è stato un periodo di 70 anni (dal 1645 al 1715) durante il quale il sole ha fatto vedere praticamente poche o addirittura nessuna macchia soalre.

Hill è l’autore principale di uno degli studi che hanno utilizzato i dati del Global Oscillation Network Group che guardano le caratteristiche all’interno del Sole. (Il gruppo comprende sei stazioni di osservazione in tutto il mondo.) Gli astronomi hanno esaminato un  flusso del vento zonale da est ad ovest all’interno del sole, chiamato oscillazione torsionale. La latitudine di questa corrente a getto corrisponde alla formazione di nuove macchie solari in ogni ciclo, e questo modello ha già avuto successo per aver previsto l’inizio ritardato dell’ attuale  ciclo 24.

“Ci aspettavamo di vedere l’inizio del flusso zonale per il Ciclo 25 da ora, ma non vediamo alcun segno di esso”, ha detto Hill. “Ciò indica che l’inizio del ciclo 25, può essere ritardato al 2021 o 2022, o può addirittura non accadere più.”

Il campo magnetico del sole (L&P)

Nel secondo studio, i ricercatori hanno notato una tendenza nel lungo termine ad un indebolimento nella forza magnetica delle macchie solari, e prevedono che entro il prossimo ciclo solare, il campo magnetico del sole sarà così debole che poche, o addirittura nessuna macchia risucirà a formarsi!

Con più di 13 anni di dati raccolti sulle macchie solari grazie al telescopio McMath-Pierce al Kitt Peak in Arizona, Matt Penn e William Livingston hanno osservato che la forza media del campo magnetico è diminuito in modo significativo nel corso del ciclo 23 e ora prosegue nel ciclo 24. Di conseguenza, le temperature delle macchie solari sono aumentate divenendo meno scure e quindi meno visibili.

Se la tendenza continuerà, la forza del campo magnetico del sole scenderà sotto una certa soglia e le macchie solari potrebbero scomparire del tutto, perchè il campo non sarà forte abbastanza per superare tali forze convettive sulla superficie solare.

Studi sulla corona solare

In un altro studio separato, Richard Altrock, responsabile del programma di ricerca sulla corona solare presso presso lo stabilimento NSO nel New Mexico, ha esaminato la corona solare, osservando un rallentamento della normale attività magnetica a livello dei poli.

“Una cosa fondamentale da capire è che quei meravigliosi filamenti coronali sono in realtà potenti e robuste strutture magnetiche radicati all’interno del sole”, ha detto Altrock. “I cambiamenti che vediamo nella corona riflettono profondi cambiamenti all’interno del sole.”
Le nuove macchie solari emergono solitamente a una latitudine di circa 70 gradi all’inizio del ciclo solare e poi si spostano verso l’equatore. Il nuovo campo magnetico spinge contemporaneamente i residui del ciclo passato per 85 gradi verso i poli. Il ciclo attuale, tuttavia, sta mostrando un comportamento diverso.

“Il ciclo 24 è iniziato tardi e lentamente e non può ormai essere abbastanza forte da creare una corsa ai poli, così vedremo un massimo solare molto debole  nel 2013, se non del tutto mancante”, ha detto Altrock. “Se la corsa ai poli non si riesce a completare, questo crea un dilemma enorme per gli studiosi, in quanto significherebbe che il campo magnetico del Ciclo 23 non sparirà completamente dalle regioni polari. … Nessuno sa cosa il sole farà in quel caso “. (Aggiungo io, vi sarà la non inversione dei poli magnetici, la stessa cosa che accadde durante il Maunder!)

Se i modelli si rivelano corretti e le tendenze dovessero continuare, le conseguenze potrebbero essere di vasta portata.

“Se abbiamo ragione, questo seppur debole massimo solare potrebbe essere l’ultimo che vedremo per qualche decennio,” ha detto Hill, in grado di influire su tutto, dalle esplorazioni spaziali alla delicata situazione climatica del nostro pianeta!”

Quindi riassumendo, abbiamo che 3 ricerche indipendenti, una sulle macchie soalri, un’altra (quella di L&P) sul campo magnetico e l’ultima sulla corona solare, hanno raggiunto lo stesso risultato: stiamo attraversando un periodo di bassa attività solare (e questo già lo sapevamo) destinato molto probabilmente a perdurare per diversi cicli o decenni.

Senza nulla togliere a questi ricercatori, qui su NIA è tre anni che in maniera seppur amatoriale stiamo dicendo le medesime cose…dalle ricerche effettuate e rese pubbliche nella conferenza di ieri non vi è traccia della probabile interferenza che i giganti gassosi quali su tutti Giove e Saturno possono avere sulla inibizione dell’attività soalre…qui su NIA abbiamo più volte parlato anche di questo, facendo particolare riferimento agli studi del compianto Timo Niroma  e del prof Landsheidt, senza poi contare infine il filone di pensiero della scuola russa guidata dal prof Abduasmatov e i suo stuti sulla Astometria (basta che digitate questi nomi sul motore di ricerca del blog e troverete molti articoli su questi studiosi).

Insomma, fateci togliere un piccolo sassolino dalle scarpe, alla faccia di chi continua e continuerà a dire che nel sole è ancora tutto normale…

Simon
 
 
 

 

Ce la faremo oggi ad essere spotless anche per il sidc?

(Oggi in home teniamo questi 2 articoli per dare modo di seguire in diretta sia il vulcano in Etiopia che la situazione solare)

Per il Nia’s count siamo già al terzo giorno spotless consecutivo, mentre il sidc che dovrebbe essere il garante della continuità col passato continua a contare!

Qui su Nia abbiamo sempre lottato per la uniformità dei conteggi tra passato e presente, ed infatti abbiamo inventato il Nia’s count che tramite un software particolare filtra le regioni più piccole non contandole, cercando così di rispecchiare il più possibile i metodi di conteggio dei tempi del Dalton e del Maunder.

Non sappiamo se il nostro metodo sia impeccabile al 100%, nè abbiamo la pretesa che lo sia, ma quasi certamente siamo sicuri che 100-200 anni fa certe macchiette che oggi i telescopi  riescono a scorgere e quindi il sidc a contare, non erano viste!

Quindi siamo abbastanza certi che tramite il Nias’ count si riesca a dare il giusto peso a questo straordinario ciclo 24, sicuramente più di quanto ci dicano i conteggi del Sidc.

La macchia ( o meglio il moscerino) che vedete nel sud emisfero ai tempi del minimo di Dalton non sarebbe mai stata vista e quindi contata, infatti noi tramite il Nia’s è già 3 giorni che siamo spotless.

Cosa deve accadere affinche torni un giorno spotless anche per il Sidc?

Voglio proprio vedere cosa si inventerà il centro belga pur di non mettere 0 alla giornata di oggi!

Stay tuned, Simon