Archivi giornalieri: 11 Settembre 2009

Svensmark: Il GW si è fermato, e sta iniziando un Global Cooling! Godete sostenitori del riscaldamento globale finchè dura…

“In effetti, il riscaldamento globale si è fermato e un raffreddamento sta iniziando. Nessun modello climatico ha previsto un raffreddamento della Terra, al contrario. Ciò significa che le proiezioni future sul clima sono imprevedibili”, scrive Henrik Svensmark.

Continua Svenzmark:

“La stella che ci mantiene in vita, negli ultimi anni non ha quasi mai avuto non macchie solari, che sono i sintomi caratteristici di attività magnetica del sole.

La scorsa settimana, il team appartenente al Solar and Heliospheric Observatory, ha riferito che il numero di giorni senza macchie solari suggeriscono che l’attività solare si sta dirigendo verso il suo livello più basso da circa 100 anni. Tutto indica che il Sole sta andando come in uno stato di letargo, e la domanda ovvia è se ciò abbia una consegenza per noi sulla Terra.

Se si chiede al Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), che gode del generale consenso sui cambiamenti climatici, la loro risposta è non c’è nulla di cui preoccuparsi ‘. Ma la storia e la ricerca recente suggerisce che probabilmente si stanno completamente sbagliado. Diamo uno sguardo più da vicino del perché.

L’attività solare è sempre variata. Intorno all’anno 1000, abbiamo avuto un periodo di altissima attività solare, che ha coinciso con il periodo caldo medievale. E ‘stato un periodo in cui le gelate a maggio erano un fenomeno quasi sconosciuto ed anzi rano di grande importanza per un buon raccolto. I Vichinghi si stabilirono in Groenlandia ed esplorarono le coste del Nord. Sempre in questo periodo, la popolazione della Cina è raddoppiata. Ma circa dopo il 1300, la terra cominciò a divenir più fredda, ed iniziò il periodo che ora noi chiamiamo la piccola era glaciale.

In questo periodo freddo tutti gli insediamenti vichinghi in Groenlandia scomparsero. Gli Svedesi sono rimasti sorpresi nel vedere la Danimarca gelare, e il Tamigi a Londra, congelare ripetutamente. Ma più gravi sono stati i lunghi periodi di cattivo raccolto, che hanno portato in poco nutrimento alla popolazione, a causa delle malattia e della fame la popolazione si è ridotta di circa il 30 per cento in Europa.

È importante notare che la piccola era glaciale è stato un evento globale. Si è conclusa alla fine del 19esimo secolo ed è stata seguita da un aumento dell’attività solare. L’ attività solare degli ultimi 50 anni è stata la più alta dal perioco caldo medievale, quindi degli ultimi 1.000 anni. Ed ora sembra che il sole sia ritornato a dormire e si sta dirigendo verso quello che viene chiamato un ‘Grand minimum’ come abbiamo visto nella Piccola Era Glaciale.

La coincidenza tra l’attività solare e clima nel corso dei secoli sono sempre state spiegate come una caso. Ma non importa quanto tempo si stia studiando il sole, non sono solo gli ultimi 1000 anni, per cui vi è una linea più lunga. L’attività solare ha ripetutamente oscillato nel corso degli ultimi 10.000 anni tra alti e bassi. In realtà, il sole nel corso degli ultimi 10.000 anni ha trascorso in una modalità di quiete circa il 17% del tempo, che però ha coinciso con un raffreddamento della Terra.

Qualcuno si può meravigliare che il panel internazionale sul clima dell’IPCC crede che il cambio di attività del sole non ha alcun effetto sul clima, ma il motivo è che loro usano nei loro studi solo le variazioni di radiazioni solari. (TSI)

La radiazione solare potrebbe essere il modo più semplice con la quale il sole potrebbe cambiare il clima. Un po come accendere o spegnere una lampadina.

Le misurazioni satellitari della radiazione solare hanno dimostrato che le loro variazioni sono troppo piccole per causare il cambiamento climatico, ma così hanno chiuso gli occhi per un secondo modo molto più potente che il sole possiede per influenzare il clima della Terra. Nel 1996 abbiamo scoperto un sorprendente influenza del sole – il suo impatto sulla copertura nuvolosa della Terra-. Infatti, delle Particelle accelerate ad alta energia provenienti da esplosioni stellari, i cosidetti raggi cosmici, possono contribuire a formare le nubi.

Quando il Sole è attivo il suo campo magnetico fa da scudo contro i raggi cosmici provenienti dallo spazio prima che questi raggiungono il nostro pianeta, così con un’alta attività solare si hanno meno nuvole e la terra si sta riscalda. Al contrario con una bassa attività solare, si hanno meno barriere al passaggio dei raggi cosmici e ciò si traduce in una maggiore copertura nuvole e quindi un raffreddamento.

Quando il campo magnetico solare ha raddoppiato la sua forza nel corso del 20 ° secolo, questo meccanismo naturale descritto sopra potrebbe essere responsabile di una gran parte del riscaldamento del pianeta durante questo periodo.

Questo spiega anche perché la maggior parte scienziati del clima stanno cercando di ignorare questa possibilità. Fa quindi comodo l’idea che l’aumento della temperatura nel 20: secolo, sia dovuta principalmente alle emissioni umane di CO2. Se infatti il sole ha influenzato una parte significativa del riscaldamento del 20° secolo, significa che il contributo di CO2 deve essere necessariamente più piccolo.

Fin da quando la nostra teoria è stata presentata nel 1996, è stato sempre sottoposta ad una critica molto forte, il che è normale nella scienza.

In primo luogo si è detto che un nesso tra le nuvole e l’attività solare non può essere corretto, perché nessun meccanismo fisico è stato conosciuto. Ma nel 2006, dopo molti anni di lavoro siamo riusciti a condurre esperimenti al DTU Space, in cui abbiamo dimostrato l’esistenza di un meccanismo fisico. La radiazione cosmica contribuisce a formare aerosol, che sono i semi per la formazione delle nuvole.

Poi è arrivata la critica che il meccanismo che abbiamo trovato in laboratorio non era in grado di sopravvivere in ambiente reale e quindi non aveva alcun significato pratico. Ma questa critica l’abbiamo subito respinta con forza. Si scopre infatti che è il sole stesso che lo sta facendo, quello che potremmo chiamare esperimenti naturali. Nei giorni successivi a grandi esplosioni solare (Flare giganti), la copertura nuvolosa può scendere di circa il 4 per cento. E il contenuto di acqua liquida nelle nuvole (gocce) si è ridotto di quasi il 7 per cento. Infatti, [si potrebbe dire] che le nubi sulla Terra originano nello spazio.

Quindi abbiamo preso in considerazione l’attività magnetica del sole con crescente preoccupazione, dal momento che ha cominciato a declinare nella metà degli anni 1990.

Che il sole potrebbe cadere in un profondo minimo è stato già suggerito da scienziati solari in una riunione a Kiruna, in Svezia, due anni fa. Insieme a Nigel Calder abbiamo aggiornato il nostro libro “The Chilling Stars”, pertanto, abbiamo scritto un passaggio un po’ provocatorio: “raccomandiamo ai nostri amici di godersi il riscaldamento globale finché dura”.

In effetti, il riscaldamento globale si è fermato e un raffreddamento sta iniziando. La scorsa settimana, è stato sostenuto da Mojib Latif dell’Università di Kiel, in occasione della Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite a Ginevra, che il raffreddamento può continuare per i prossimi 10 o 20 anni.

La sua spiegazione era nel naturale cambiamentio della circolazione Nord Atlantica e non per l’attività solare. Ma non importa come viene interpretato, le variazioni naturali del clima stanno iniziando sempre di più a prendere importanza.

Una conseguenza potrebbe essere che il sole mostrerà la sua importanza per il clima, e quindi per testare anche le teorie del riscaldamento globale. Nessun modello climatico ha previsto un raffreddamento della Terra, al contrario.

Ciò significa che le proiezioni del clima futuro sono imprevedibili. Una previsione [che] dice che può essere più caldo o più freddo per 50 anni, non è molto utile, se la scienza non è in grado di predire l’attività solare.

Così in molti modi, ci troviamo a un bivio. Il prossimo futuro sarà estremamente interessante e credo che sia importante riconoscere che la natura è completamente indipendente da ciò che pensimo noi umani. Saprà la teoria dei Greenhouse a sopravvivere ad un significativo raffreddamento della Terra?

Non nella sua attuale forma dominante. Purtroppo, le sfide con il futuro dei cambiamenti climatici saranno molto diverse dalle previsioni dei serristi, e magari diventerà popolare l’effetto del sole sul clima!

Da www.wattsupwiththat.com

Articolo davvero interessante, racchiude in pochi concetti anch lo Svensmark pensiero…

io dal mio canto, posso dirvi che anche la TSI alla fin fine ha un ruolo importante, e presto su Nia pubblicherò un importantissimo studio che prlerà anche degli effetti della radianza solare che non sono affatto trascurabili, magari enmmeno nel breve termine…

Simon