Archivi giornalieri: 7 Marzo 2009

Ancora una possibile regione del ciclo 23?

111La regione 1014 è ormai in fase di decadenza, domani voglio vedere se il Noaa ha il coraggio di contare ancora qualcosa (intanto oggiper gli americani è stato 12 di wolf, mentre per Catania solo 11…)…ma non mi stupirei più di tanto, dall’ultimo aggiornamento del satellite Soho Continum, domani quelle minuscole spots dovrebbero sparire del tutto, quasi impossibile quindi pensare ad una numerazione… ma intanto sempre in sede equatoriale ma più meridionale rispetto alla regione 1014, è apparsa stamani una plage-region di probabile appartenenza anch’essa al vecchio ciclo! Non so come evolverà questa macchia, dovesse crescere ed ottenere un conteggio, sarebbe la quarta volta che una sunspot del ciclo 23 fa la sua comparsa nel 2009 contro solo 2 del ciclo 24… la suddetta regione l’ho cerchiata in nero con a fianco un punto interrogativo…

Stay tuned, Simon

UPDATE: la regione di cui si parlva ieri non ha dato esito a niente, salvo sorprese dell’ultima ora, oggi si torna spotless, -2 al ciclo 17!

Gli inverni nella PEG (parte terza)

hunters_in_the_snow

Fonte: http://www.artchive.com/artchive/b/bruegel/hunters_in_the_snow.jpg

Approfitto dell’inizio dell’articolo per scusarmi del ritardo accumulato rispetto all’uscita delle prime due parti, purtroppo gli impegni mi hanno sovrastato e non sono riuscito a scrivere niente, quel poco di tempo che avevo lo utilizzavo per leggere gli articoli su questo sito che sono sempre molto interessanti.

Ora continuiamo a parlare di questi bei inverni, c’eravamo lasciati con il seccume della Val Tellina e ricominciamo a parlare di vero inverno dal 1550 con la laguna veneta che gela nuovamente, stessa sorte gli capita nel 1561.

Ma passiamo subito all’inverno 1564/65, uno dei più freddi del secolo in Europa, il Gelo arriva nel continente il 21 Dicembre e il Tamigi gela molto velocemente, non viene detto in quanto tempo, ma già alla sera del 31 ci si poteva organizzare il capodanno sopra, quindi decisamente rapido, aggiungo poi una piccola chicca, durante il febbraio di questo inverno, decisamente rigido, il pittore olandese Pieter Brueghel dipinse il simbolo della PEG, un quadro intitolato i Cacciatori nella Neve, dove alcune persone cacciano in un paesaggio decisamente siberiano ( per i giorni nostri ).

Aggiungo infine su questo inverno, a parer mio inaugura una serie un po’ sfortunata ( poi dipende dai punti di vista ) per la Costa Azzurra, il Rodano infatti avrà episodi di congelamento nel suddetto inverno e a seguire nel: 1568/69 – 1570/71 – 1571/72 – 1572/73 ( dove gela anche il porto di Marsiglia ).

Nel periodo successivo le stagioni si fanno generalmente più fredde, a tal punto da permettere al pack invernale di resistere durante tutto l’anno nel braccio di mare tra la Groenlandia e l’Islanda ( per fortuna che era invernale ).

Per la fine del secolo segnalo anche l’inverno 1589/90 dove gela nuovamente il povero Rodano come anche nel 1594/95 insieme alla laguna veneta, si segnalano per quest’ultimo inverno intense nevicate per tutta la durata della stagione lungo l’adriatico a conferma di correnti prettamente orientali, grazie al già citato Orsetto.

Passiamo quindi al 1600 che fu il primo dei due secoli principali della PEG, durante questo periodo però mancano ancora le rilevazioni, è in questo secolo che inizia il famoso minimo di Maunder che dal 1650 circa fino al 1720 sarà accompagnato dagli inverni più freddi della PEG. Partiamo subito con l’inverno 1602/03 dove gelano sia la laguna veneta che il Rodano, interessante poi come la neve sia rimasta al suolo a Bologna per circa 2 mesi, da fine Dicembre a fine Febbraio, e continuiamo con il 1604/05 dove il gelo toccò l’Arno che permise ai fiorentini di farci passare sopra una sfilata in maschera trainata da carri, molto probabilmente nel periodo di Carnevale. Ed ecco che qui arriva un bello scherzo da parte della natura, dove prima fece arrivare un inverno tra i più miti del millennio, il 1606/07, dove in svizzera venne ricordato per non aver mai portato la neve in valle e dove gli alberi fiorirono ai primi di Febbraio, è o era ricordato come l’anno senza inverno ( era perché non ho idea di come sia andato il 2006/07 da quelle parti ), la natura però cosa fece? l’inverno successivo, il 1607/08 fu uno dei più gelidi che si siano mai visti, insieme al 1407/08 e al 1708/09 completa la famosa triade ( scusate per la citazione, ihih ) di inverni “super-gelidi”. Il 1607/08 fu molto lungo ed estremamente rigido, soprattutto in Francia; Bologna divenne impraticabile per la neve ghiacciata che ricoprì le strade, mentre in Inghilterra il Tamigi restò gelato un mese intero; nella fonte non viene detto, ma molto probabilmente la quasi totalità dei fiumi europei gelò in quell’inverno.

Si apre poi un periodo gelido per l’Inghilterra, il Tamigi per quasi tutti gli inverni almeno una volta avrà episodi di congelamento, curioso come nel Gennaio 1621 venne addirittura allestito un mercatino sopra il fiume. Giusto per segnalarla come notizia, nell’anno 1644 la Val Tellina fu colpita da un’altra ondata di siccità, le correnti prevalentemente orientali sfavorivano le precipitazioni nelle alpi, la siccità fu così forte che molti alberi morirono per il secco.

FINE terza parte

Concedetemi infine un piccolo spazio dove volevo dire una cosa: mi scuso in partenza se questa parte come qualità sia più scadente rispetto alle altre due, il tempo è poco e faccio quello che posso. Come ultima cosa volevo ringraziare chi mi ha fatto i complimenti per l’articolo, fa piacere, grazie.

FABIO